Il presidio

Il M5S al fianco del Comitato savonese per l’acqua pubblica fotogallery video

Acqua bene comune

Savona. “Giù le mani dall’acqua pubblica a Savona e in Liguria! A distanza di 4 anni dal referendum del giugno 2011 con cui 26 milioni di italiani si sono espressi per la gestione pubblica dell’acqua senza profitti, il governo Renzi si muove apertamente contro i cittadini e la democrazia. Ciò che Berlusconi e Monti non sono riusciti a fare, con Renzi – e il suo braccio destro Delrio – potrebbe presto diventare realtà”. Così il Movimento 5 Stelle scende in campo al fianco dei movimenti e dei comitati che stanno battagliando per la gestione pubblica del servizio idrico integrato.

“Segnatevi questa data: 30 settembre 2015. Entro quel giorno (ma la scadenza definitiva è il 31 dicembre) lo “Sfascia Italia” impone il passaggio ad unico gestore privato che serva già il 25% della popolazione. Tradotto a Savona e provincia, significa l’assorbimento di tutti gli acquedotti pubblici da parte di Iren, la società privata multiservizi in odore di paradisi fiscali, i cui interessi e uomini chiave sono da anni intrecciati a doppio filo al Partito Democratico. Nonostante essa gestisca attualmente soltanto 13 dei 66 comuni dell’ATO (Ambito Territoriale Ottimale) savonese” aggiungono i grillini.

“Se ciò accadrà, 40 comuni della provincia savonese perderanno la propria autonomia sulla gestione delle risorse idriche. Ma il conto più salato rischiano di pagarlo proprio i cittadini, che potrebbero ritrovarsi alle prese con importanti aumenti tariffari uniformati agli standard di Iren. Il tutto al di fuori, anzi al di sopra, della legge!”

“Una soluzione, però, esiste. Da anni il comitato Acqua Bene Comune e il MoVimento 5 Stelle si battono per la ripubblicizzazione idrica di tutta la provincia. Il MoVimento 5 Stelle ligure, da sempre in prima linea per la difesa dell’acqua pubblica, affiancherà il comitato nel presidio per difendere l’Acquedotto di Savona dalla speculazione della politica e dei suoi interessi privati, proponendo l’apertura di un tavolo di lavoro sul tema”.

Sì all’acqua pubblica e no alla privatizzazione, e chiedendo al primo cittadino Federico Berruti di esprimersi sulla questione. Non è un caso che, come luogo della protesta, sia stato scelto proprio il comune di Savona, che dal 2011 non ha fatto nulla per salvaguardare l’esito del referendum sull’acqua pubblica, a parte alcuni sterili proclami, e controllava l’Acquedotto di Savona, oggi finito nelle mani di Iren” aggiunge ancora il Movimento 5 Stelle.

“Il sit-in andrà avanti ad oltranza almeno fino al 7 settembre, data della commissione tematica in consiglio regionale. Ma, se non si troveranno soluzioni concrete, il presidio proseguirà ad oltranza.

Sarà il luogo per un agorà pubblica alla quale sono invitati sindaci, politici e cittadini del territorio. Nei prossimi giorni sarà a Savona anche Alice Salvatore, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria, per esprimere il proprio sostegno all’iniziativa. Fuori e dentro le aule regionali”.

Sempre oggi due attivisti per l’acqua, di cui un consigliere comunale M5S a Ceriale, cominciano lo sciopero della fame, supportati da altri attivisti con uno sciopero a staffetta.

“Quella che comincia oggi a Savona è una battaglia che riguarda tutta la regione e l’Italia, dove è in atto un attacco senza precedenti al settore pubblico per meri fini di lucro, e contro la volontà stessa dei cittadini” conclude il M5S savonese e ligure.

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