Verso un tavolo

Deposito bitume, la Regione ripassa la patata bollente all’Autorità Portuale e al sindaco fotogallery video

“Decidano se intervenire o no, hanno gestito malissimo la questione"

Regione. Nei prossimi giorni si svolgerà un vertice tra le istituzioni coinvolte nell’autorizzazione alla realizzazione del deposito di bitume a Savona che la società Bit costruirebbe nella darsena degli Alti Fondali del porto di Savona.

Intorno al tavolo siederanno Regione, comune di Savona, Provincia ed Autorità Portuale.

La nostra Giunta ha le mani legate – spiega l’assessore regionale ad ambiente e lavori pubblici Giacomo Giampedrone -. L’iter è concluso e nel caso noi adesso stoppassimo, senza motivo, il progetto rischieremmo di dover pagare i danni all’azienda negando loro il diritto a realizzare il progetto così come licenziato”.

L’assessore giustifica le richieste odierne del MoVimento 5 Stelle: “Giusto che loro chiedano chiarimenti, non sedevano in quest’aula quando l’iter è stato approvato”, ma attacca pesantemente il Pd in Regione e la Giunta del comune savonese: “Hanno gestito malissimo questa questione e adesso chiedono a noi, che siamo appena insediati, di fare degli atti che non ci competono”.

La votazione dei due ordini del giorno previsti oggi in consiglio regionale, uno del M5S e uno del Pd, è stata rimandata a dopo la verifica in Commissione Ambiente, dove i partiti potranno visionare e discutere del progetto e del suo iter autorizzativo.

La prima mozione è stata presentata da Andrea Melis del Movimento 5 Stelle (era firmata anche dagli altri consiglieri del gruppo Alice Salvatore, Fabio Tosi, Francesco Battistini, Marco De Ferrari e Gabriele). La seconda mozione è stata presentata da Gianni Lunardon (Pd) ma era firmata anche dai colleghi  di partito Luigi De Vincenzi, Raffaella Paita, Luca Garibaldi e da Gianni Pastorino di Rete a Sinistra.

Il messaggio dall’uomo forte della giunta Toti è però chiaro: la Regione non prenderà nessuna decisione e al limite, come previsto dalla legge, sarà il Mise a dare il via libera definitivo visto che l’accordo Stato-Regione non è vincolante.

Spetta all’Autorità Portuale, quale ente proponente, decidere di volere attivare la procedura di VIA e non lo screening o al limite spetta al sindaco di Savona stoppare tutto se ritiene che sia in pericolo la salute dei cittadini” conclude Giampedrone.

In entrambi i casi la Bit srl potrebbe riavvalersi nei confronti degli enti per il blocco alla procedura e chiedere un risarcimento danni milionario.

“Sul deposito di bitume non possiamo fare come gli struzzi e nascondere la testa sotto la sabbia. La Regione Liguria deve far sentire ai cittadini di Savona che c’è. Ecco perché è giusto andare in commissione e affrontare il tema, eviscerarlo, da cima a fondo” ha detto il capogruppo di Forza Italia in Regione Liguria, Angelo Vaccarezza.

“Il movimento giovanile di Forza Italia ha avviato una raccolta firme, a testimonianza di come il tema sia profondamente sentito nei territori – ha aggiunto – e la Regione ha l’obbligo morale di acquisire nuove informazioni. Sviluppo e ambiente non sempre hanno saputo coniugarsi nella nostra terra ed è comprensibile che i cittadini di Savona ci pongano questioni alle quali noi abbiamo l’obbligo di dare una risposta”.

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