Andora. Centro turistico Ariston non si torna più indietro. Ora c’é un atto di forza del sindaco Mauro Demichelis. Dal Comune é partita una richiesta dura e precisa: “Sigillate tutte le entrate della palazzina del complesso alberghiero per motivi ambientali e di sicurezza”.
E se il Comune non dovesse ottenere risposta? Il sindaco risponde a muso duro: “Andremo in consiglio comunale e cambieremo il piano regolatore. A quel punto sará difficile mettere le mani su quel complesso”.
Ariston sul Merula una spina nel fianco delle ultime ammimistrazioni comunali, prima con Franco Floris e poi ora con Demichelis. “Ora si é superati il limite. Il degrado e la sicurezza ci costringono a prendere dei provvedimenti drastici. In quelle condizioni l’area non ci può più stare”.
Riavvolgiamo il nastro: gli incendi, e non casuali, dentro l’area del complesso turistico alberghiero che fu della famiglia Molinari e che poi é passato nelle mani di una societá si sono ripetuti con una frequenza preoccupante. “Troppi, davvero troppi – sbotta il sindaco – ed é giusto mettere ordine per ragioni di sicurezza e garantirla alla cittá”.
Auto arrugginite che somo state abbandonate proprio sull’argine sinistro del Merula accanto ai vecchi manufatti, roulotte trasfromate in rifugi per sbandati e senza fissa dimora come ha documentato oggi Ivg.it.
“Una situazione che non possiamo più tollerare – avverte il primo cittadino – ed ecco perché abbiamo lanciato un appello, l’ultimo, affinché l’immobile sia sigillato per evitare intrusioni di clochard o venditori di rose”.
In questi giorni il Comune ha provveduto a bonificare l’area dove erano accatastati vecchi frigoriferi ed altre materiale. Sono state anche revocate due sanatorie. “Li nessuno ci potrá più mettere mano – sottolinea il sindaco – Non si potrá più costruire ed é anche partita una richiesta al Demanio affinché diventi proprietaria di quei bungalow da terzo mondo. Se invece il Demanio ci concederá il controllo della zona a quel punto, senza batter ciglio, quei bungalow saranno rasi al suolo”.