Desolazione

“Alassino d’Oro”, Avogadro: “Ridicola la scelta del Comune, uno sfregio alla tradizione”

SAM 1128

Alassio. “L’attuale amministrazione di Alassio oltre a distinguersi per non fare il nulla più assoluto, e questa estate 2015 nella sua desolazione di iniziative turistiche ne è la testimonianza, si distingue anche nello steccare nelle poche cose che fa. Un esempio lampante è costituito dal riconoscimento dell’Alassino d’Oro all’ambasciatore del Belize”. L’affondo contro il Comune alassino arriva dall’ex primo cittadino alassino Roberto Avogadro.

“L’Alassino d’Oro è stato istituito per rappresentare un riconoscimento a cittadini che abbiano contribuito con la loro attività al bene di Alassio. Nel corso degli anni lo hanno ricevuto figure importanti che hanno segnato positivamente con la loro opera nei vari campi le vicende della nostra città, giovani o anziani, sportivi o educatori, imprenditori…” dice Avogadro.

“Sicuramente, come può sempre succedere quando si tratta di individuare delle persone, potranno esserci state delle scelte discusse o altre ritenute eccessive, ma questa amministrazione, come tutti i deboli particolarmente  sensibile verso gli adulatori, deve spiegare alla cittadinanza che cosa avrà mai fatto per Alassio l’Ambasciatore del Belize, al di là della persona che non è in discussione, l’unica cosa che ci si ricorda sono le pressioni, poi andate a buon fine, per far chiudere il locale “Corsara” di Nanni Banchio perché dava fastidio alla sua casa, un precedente anti turistico che da solo avrebbe dovuto far riflettere questa amministrazione di pasticcioni”.

“Penso che quelli che l’Alassino d’Oro se lo sono meritati veramente, come Mario Berrino, Antonio Carossino, Tommaso Schivo di lassù guardando le vicende del loro amato Paese diranno ” me tuccu se ghe sun” conclude Avogadro.

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