Il caso

Al ristorante a sbafo, allarme in Riviera per i clienti scrocconi

La Fipe: "In questi giorni di grande confusione è bene tenere gli occhi sempre aperti, i truffatori sono in agguato"

ristorante

Alassio. Al ristorante a sbafo come nel film “I laureati” di Leonardo Pieraccioni. Un raggiro premeditato che in questi giorni di pienone nelle località di mare del ponente ligure è facile rimanerne vittima. E’ successo già in un paio di ristoranti di Alassio e Laigueglia, ma il fenomeno si è anche verificato a Finale Ligure, Varazze e Savona.

La Fipe, attraverso il suo presidente provinciale Fabrizio Fasciolo, consiglia: “In questo periodo è facile che vi siano persone che si siedono al ristorante e in pizzeria, mangiano a scrocco, si alzano e vanno via senza pagare il conto. Aprite gli occhi e fate attenzione”.

Ad Alassio è successo lo scorso weekend. In un ristorante della passeggiata centrale arriva una telefonata di prenotazione. Dall’altra parte del filo una voce maschile. Prenota quattro coperti per la cena davanti al mare e sotto la luna piena, Lascia un nome, pure mai sentito in paese, e un numero di cellulare. Tutto nella norma, si direbbe. I camerieri sabato scorso hanno lavorato a pieno regime per diverse tavolate, tra le quali verso le 20 si sono aggiunti i quattro che avevano prenotato il tavolo: due coppie di trentenni o poco più. Difficile capire come si sia sviluppata la fuga. Certo è che una volta conclusa la cena, approfittando di un momento di confusione, le due coppie si sono allontanate fuori dal ristorante, mischiandosi con gli altri clienti e sparendo nel giro di pochi minuti, lasciando quindi il conto da pagare. Nessuno fuori, nessuno nei dintorni, nulla sul tavolo che potesse far pensare a un’innocente passeggiata.

“Ho chiamato al numero di cellulare lasciato per la prenotazione. Dall’altro capo l’interlocutore ha finto di cadere dalle nuvole. “Ristorante? Quale ristorante?” – racconta il ristorante truffato – Il numero apparteneva ad un signore di mezza età che non era neppure in vacanza in Riviera ma a casa con moglie e figli in Lombardia. Sono stato raggirato”.

Ha ragione la Fipe bisogna tenere gli occhi aperti e fare attenzione. E infatti non sempre le cose per chi mangia a sbafo vanno sempre bene. Nei giorni scorsi davanti al giudice di pace si è presentato un uomo di 45 anni, torinese, è stato condannato perché alcuni mesi or sono, dopo aver pranzato in un ristorante di Albissola Marina, aveva alzato i tacchi e se ne era andato senza pagare il conto. Intercettato da un cameriere era stato poi identificato dai carabinieri e denunciato. Per lui è arrivata la condanna e il conto da pagare al gestore del lauto pranzo consumato in centro città.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.