Savona. “Un piccolo intoppo, anche se chiamare ‘piccoli’ gli intoppi non è facile, perché ogni ostacolo comporta delle difficoltà”. Liquida così Giancarlo Riolfo, le 24 ore più convulse della storia recente del Savona Calcio: ore fatte di presunti sponsor che si defilavano e di fondi che prima c’erano e poi non c’erano più.
Alla fine tutto si è risolto sul filo di lana, con risorse interne garantite da soci di minoranza ed un bonifico partito a 14 minuti dalla scadenza imposta dalla CoViSoc. E se l’AD Santucci parla di 24 ore al cardiopalma, il mister biancoblu invece tende a sdrammatizzare “l’intoppo”: “Dopo la conferenza stampa dell’altro giorno, che aveva comunque i crismi dell’euforia da parte di tutti per il raggiungimento del risultato, c’è stata una piccola coda che poteva portare dei rischi, ma la società è stata brava, si è raggruppata e alla fine ha superato anche questo ostacolo“.
C’è stato il rischio di doversi rimangiare tutto? “No, anche perché comunque le garanzie c’erano – tronca Riolfo – nessuno è così pazzo da andare a dire certe cose se non ha la convinzione di farle. Poi è normale che possono cambiare delle cose all’ultimo momento, e si cerca di superarle; ma queste sono cose societarie che, dico sinceramente, non so neanche come siano andate. A me erano state date garanzie sul futuro della società ed ero ben contento di quello che si andava a fare”.
Adesso basta parlare di conti, di numeri, di bonifici: si può tornare finalmente a parlare di pallone, con un primissimo summit ai tavolini del bar affianco all banca. “I tempi sono stretti, dovremo bruciare le tappe – ammette Riolfo – ma cercheremo di fare un passo alla volta, senza farci prendere dall’ansia e con razionalità. Sicuramente è più bello per tutti parlare di calcio, quello giocato sul prato verde”.