Operazione "due leoni"

Savona, maxi operazione antidroga: 3 arresti, 2 denunce e una pistola calibro 38 sequestrata

Il Questore ha anche disposto la chiusura per un mese di due locali dove avvenivano gli incontri tra pusher e clienti

operazione due leoni

Savona. Tre arresti, sei perquisizioni, due denunce a piede libero, una pistola e due etti di hashish, oltre a 11 grammi di eroina in pietra e una quarantina di semi e foglie di marijuana, sequestrati. E’ il bilancio dell’epilogo di una vasta operazione antidroga conclusa ieri dalla polizia di Stato di Savona.

Nell’operazione, battezzata “Due Leoni” (perché gli accordi sugli acquisti di droga venivano presi davanti alla chiesa omonima di piazzale Moroni a Legino), iniziata nel maggio del 2014, ieri sono finiti in manette con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti Marcello Marras, 46 anni, originario di Cagliari ma residente a Savona, la sorellastra Annalisa Celestini, 30 anni, domiciliata a Savona, e il convivente di quest’ultima, Yuri Lubello, 32 anni.

Inoltre sono stati denunciati a piede libero il gestore di un esercizio commerciale, il “Bar One” di via De Amicis, nel quartiere Santa Rita, e un dipendente del ristorante “Lo Blò” di Vado Ligure. Il primo, M.R., per il possesso abusivo di un coltello a due lame, mentre il secondo, A.M., per concorso in spaccio. Per entrambi i locali, dove secondo gli investigatori gli acquirenti dello stupefacente incontravano gli spacciatori, il Questore ha anche imposto il provvedimento di chiusura ai sensi dell’art. 100 TULPS per un mese per aver favorito lo svolgimento dell’attività illecita.

Nel corso della perquisizione effettuata a casa di Marras è stata ritrovata una pistola semiautomatica a tamburo calibro 38 (rubata nel dicembre 2014 ad un savonese che la deteneva regolarmente), la classica rivoltella, con le relative cartucce (sette), ma anche un grammo di hashish, diversi cellulari, un bilancino elettronico, assegni e diversi documenti riconducibili secondo i poliziotti all’attività di spaccio.

A casa della sorellastra dell’uomo e del convivente sono invece state trovate 38 cartucce calibro 38 “Smith&Wesson” special di marca “Fiocchi” (32 con le ogive in rame, sei in teflon), ma anche un panetto da un etto di hashihs, un frammento di eroina in pietra da 11 grammi e un contenitore con una quarantina di semi e foglie di marijuana. Per loro è così scattata la contestazione di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione (per le munizioni).

Secondo la ricostruzione della polizia, che da mesi teneva d’occhio gli arrestati, Marras, con la complicità di altri due quarantenni savonesi (che sono stati denunciati a piede libero), sarebbe stato l’elemento cardine di un’organizzazione che gestiva un intenso traffico di sostanze stupefacenti. Visti i quantitativi di droga (eroina, hashish e cocaina) smerciata, è stato accertato che il trio non si occupava di vendita “al dettaglio” ai tossicodipendenti, ma riforniva i pusher della rete di spaccio cittadina: non cedevano mai quantità inferiori ai 10-20 grammi di cocaina o al mezzo chilo di hashish.

I pedinamenti degli agenti hanno permesso di ricostruire che le trattative per accordarsi sull’acquisto di droga avvenivano nei pressi della chiesetta dei “Due Leoni” di Legino (di qui il nome dell’operazione). Il pagamento dello stupefacente invece, in molti casi, avveniva al Bar One con la complicità del titolare che “favoriva” gli incontri. Una volta perfezionata la vendita la cessione della merce avvenica fuori dal locale, solitamente da un motorino per poi potersi allontanare in fretta.

Le indagini degli ultimi mesi hanno inoltre permesso di appurare che l’organizzazione aveva diversi canali di rifornimento: l’eroina veniva acquistata (circa 500 grammi ogni 15 giorni) da un gruppo di albanesi; la cocaina invece da altri soggetti, sempre albanesi, che operavano nel milanese e si avvalevano di un referente a Savona.

Nei mesi scorsi diversi fornitori di Marras sono stati arrestati dalla polizia grazie alle indagini dell’operazione “Due leoni”. Come per esempio Adriatik Buci, finito in manette ad Albisola Superiore nel novembre 2014, ma anche Gezim Hysa arrestato in provincia di Monza a maggio scorso e Defrim Mulgeci, 37 anni, la moglie Xhevahire Mulgeci, 38 anni, e la cugina della donna, Kuca Neslie, 33 anni arrestati nel marzo scorso dopo essere stati trovati in possesso di un etto e mezzo di cocaina e di 60 grammi di eroina nella loro casa in via San Lorenzo a Savona.

Era collegato con l’indagine su Marras anche l’arresto di una quarantasettenne di Moncalieri, Patrizia Ariafina, che il 25 aprile scorso era stata fermata alla stazione di Mongrifone con una pistola giocattolo “Kimar” calibro 8 modificata per poter sparare: secondo gli accertamenti degli investigatori l’arma era destinata proprio al quarantaseienne.

In totale, in più di un anno di indagine, l’operazione “Due Leoni”, coordinata dal sostituto procuratore Chiara Venturi, ha portato all’arresto di undici persone (15 in tutto sono le persone indagate per questa vicenda) e al sequestro di cinque chili di hashish, 150 grammi di cocaina e 600 grammi di eroina.

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