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Savona, l’Unione Industriali spegne 70 candeline fotogallery

Oggi pomeriggio la "festa di compleanno" dell'UISV

Savona. Settanta candeline. Sono quelle che spegne quest’anno l’Unione Industriali di Savona, che per festeggiare la nascita (era il 1945) e il traguardo raggiunto, questo pomeriggio ha organizzato una vera e propria “festa” alla quale hanno partecipato rappresentanti politici ed esponenti di istituzioni finanziarie savonesi e non solo, oltre ovviamente agli imprenditori che da quasi tre quarti di secolo mandano avanti il mondo produttivo della provincia.

Tante imprese che sono qui oggi hanno già raggiunto i settant’anni, ma tante altre ne hanno anche di più perché sono nate prima – ricorda il presidente dell’Unione Industriali Elio Guglielmelli – Al di là della loro età, tutti oggi si stanno godendo una giornata di festa. Sono 52 le aziende della provincia di Savona che premiamo oggi. Sono già alla quarta o quinta generazione e malgrado le difficoltà che si possono incontrare in questo territorio hanno continuato a lavorare, a resistere, a essere di esempio anche per le aziende che stanno lavorando e producendo sulla nostra provincia”.

Il segreto è un insieme di fattori: “Grande determinazione, grande pazienza, grande spirito di dedizione, grande capacità lavorativa, grande capacità di innovazione (tante hanno mutato aspetto e pelle col passare degli anni e prendendo al volo le occasioni del momento). Soprattutto, grande capacità di stare sempre all’interno di un mercato che diventa sempre più difficile ma che per le aziende che stanno sempre al passo coi tempi riescono sempre a ritagliarsi uno spazio”.

“E’ un messaggio molto positivo il fatto che ci siano delle aziende tuttora in buona salute che continuano ad operare sul territorio savonese – aggiunge il presidente di Carige Cesare Castelbarco Albani – In una giornata come oggi bisogna portare un messaggio di ottimismo: mi pare che il paese stia uscendo da una situazione di crisi economica. Dobbiamo fare il nostro dovere, lavorare alacremente perché il paese e la provincia di Savona ritornino ad essere quello che sono sempre stati in passato”.

In Liguria c’è ancora un tessuto produttivo vivo: “Ma è un momento critico, un momento di transizione – sottolinea l’assessore regionale Sonia Viale – La Liguria deve decidere cosa sarà per i prossimi anni. C’è una nuova amministrazione regionale che ha dato un senso al fatto che i cittadini hanno voluto il cambiamento. La politica in questo caso ha saputo rinnovarsi. Noi siamo una giunta di persone con esperienze alle spalle ma nuove nei ruoli assegnati. Questo invito va esteso anche agli imprenditori: occorre rinnovarsi sempre. Non tanto loro (perché c’è una tradizione imprenditoriale da rispettare) quanto il modo di fare imprenditoria nel tessuto economico di una regione che ha ancora tante cose da esprimere. La Regione c’è e ci sarà. Abbiamo tante idee per sostenere le nostre aziende“.

Nonostante le difficoltà la provincia di Savona è ancora produttiva: “Il savonese rappresenta un tessuto produttivo che c’è, esiste, e soprattutto ha tanta voglia di guardare al futuro – osserva il presidente dei giovani imprenditori Marco Gay – La nuova Regione può contribuire dando attenzione alle politiche di sviluppo. Dico ‘politiche’ perché questo implica che il mondo della politica (quindi il governatore e la sua giunta) debbano lavorare con il mondo dell’impresa per costruire politiche industriali e politiche di sviluppo per il territorio. Dalle infrastrutture, che per questi territori sono importantissime, al discorso dei porti da potenziare alle infrastrutture digitali che poi vogliono dire sviluppo, oltre che la grande industria del turismo e della ricettività che è fondamentale per questa zona. Questa provincia e questa regione vengono percepite come dalle grande potenzialità, dal grande passato e che all’uscita di un momento di crisi molto lungo deve trovare la forza di costruire il proprio futuro“.

“Settant’anni ben portati – ha aggiunto il presidente della camera di commercio Luciano Pasquale – L’Unione Industriali esiste, le aziende ci sono e mi risulta ce ne siano anche molte che stanno investendo molto per rinnovare gli impianti, per crescere e per esportare. Questa è una realtà che continua a essere un punto di forza per la nostra economia per il numero elevato di persone che lavorano, per la loro qualificazione e anche per la capacità di andare nel mondo a portare la nostra realtà produttiva, farla conoscere e quindi mantenere una presenza, una riconoscibilità e una competitività al livello che è necessario avere oggi per poter essere forti dal punto di vista economico e visibili e conosciuti dappertutto”.

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