Preoccupati

A fuoco la villa di Fameli a Loano, Liguria Libera: “Lavorare al riutilizzo dei beni confiscati” fotogallery video

Loano. Attivare intorno ai beni confiscati alle mafie “una filiera positiva, partendo dai comuni più piccoli fino allo stesso ente regionale”. E’ la richiesta che arriva da Liguria Libera in una nota.

“Con le notizie degli ultimi sequestri di beni confiscati la Liguria si conferma terra di mafie e di beni confiscati alle mafie – scrive Stefano Busi – Il lungo elenco dei beni e dei valori sequestrati si infittisce quotidianamente, anche grazie al lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine”. A destare preoccupazione il sequestro – per oltre 20 milioni di euro – ottenuto pochi giorni fa dalla DIA ai danni di tre soggetti considerati vicini al clan Romeo nello spezzino, ma soprattutto il recente incendio della villa confiscata ad Antonio Fameli.

L’uomo, ricordano gli esponenti di Liguria Libera, “secondo le ricostruzioni degli inquirenti, è un esponente di spicco della ‘ndrangheta nel Savonese. La sontuosa palazzina sull’Aurelia, sigillata da anni, è stata coinvolta da un incendio, sulla cui natura le autorità stanno facendo chiarezza, ma per cui si ipotizza un’origine dolosa. Le cronache riferiscono di accessi e spostamenti di oggetti all’interno dello stesso immobile, sottoposto da anni ad amministrazione giudiziaria”.

“In attesa che la magistratura faccia chiarezza, Libera Liguria esprime inquietudine e preoccupazione e chiede la necessità oggi più che mai di una nuova e radicale assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni e della società tutta: le decine di beni confiscati in Liguria abbandonati al degrado e ancora più spesso occupati abusivamente, sono il migliore biglietto da visita delle organizzazioni criminali che da anni mettono radici nelle economie e nelle comunità locali”.

L’urgenza, concludono da Liguria Libera, è dunque creare una filiera positiva intorno ai beni confiscati “per assicurarne l’utilità sociale e pubblica, attraverso un riutilizzo effettivo e orientato ai bisogni della collettività”.

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