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“Salamelle gratis” alla notte bianca di Loano: provocazione di Alessandro Gimelli

L'obiettivo era sensibilizzare le persone sul modo in cui viene percepita l'arte

Loano Gimelli salamelle gratis

Loano. La promessa di cibo gratis che in realtà era una messa in scena e aveva lo scopo di invitare alla riflessione sullo “stato dell’arte dell’arte” e sul modo in cui la gente la percepisce e la vive. E’ quella messa in atto in occasione della “Notte in bianco” svoltasi ieri sera a Loano.

L’organizzatore della piccola “truffa” è Alessandro Gimelli, titolare del workshop “The Overpass” di via Richeri 33. Ieri sera il creativo loanese ha tappezzato i carruggetti orbi della cittadina di manifesti che annunciavano che sarebbero state distribuite “Salamelle gratis” presso la galleria.

La scritta ha attirato centinaia di persone, che si sono dirette verso via Richeri convinte di fare un gustoso spuntino a costo zero. Nessun motivo per dubitare della genuinità della proposta in una notte che da sempre si caratterizza anche per le innumerevoli degustazioni di specialità prodotte dalle tante attività commerciali della città.

Una volta arrivati al workshop, però, ecco la sorpresa: le “salamelle gratis” erano disponibili soltanto nelle fotografie con cui erano state tappezzate le pareti dell’Overpass. Niente cibo a scrocco, quindi, per una piccola truffa svelata negli stessi manifesti che in caratteri minimi riportavano anche la precisazione “mostra fotografica”.

L’obiettivo dell’iniziativa era chiaro: “Con la mostra – si leggeva nell’introduzione all’esposizione – volevamo dimostrare come oggi la gente sia attirata più dalla prospettiva di avere un pasto gratis che non dalla possibilità di visitare una rassegna d’arte come le moltissime realizzate a Loano sia presso l’Overpass che da diversi altri creativi locali”.

A ciascun visitatore che varcava la porta, Gimelli chiedeva: “Se aveste saputo da subito che qui non si distribuivano salamelle gratis ma che si trattava di una mostra d’arte, sareste venuti lo stesso?”. Una domanda a cui tanti rispondevano positivamente.

Tanti, ma non tutti: “La nostra iniziativa voleva esplicitare l’inconsapevolezza di un intero paese: l’Italia ha il più grande patrimonio culturale del mondo, sforna creativi e artisti più di ogni altra nazione del pianeta, ma sembra che a noi quasi non interessi. Forse perché siamo abituati o perché lo riteniamo ‘normale’. Ebbene, non è normale affatto”.

Tutti i visitatori dell’Overpass hanno accolto lo svelamento della “truffa” con una risata, che è stata premiata con una degustazione gratuita dei vini presso “Il vinaio”, la cantina enologica vicina di casa dell’Overpass. Un altro modo per far conoscere le “specialità” del territorio.

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