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Inchiesta Tirreno Power, i deputati M5S: “Chiusura indagini premia il lavoro dei cittadini che hanno lottato”

"Tutta la politica è stata collusa con l'azienda"

sergio battelli matteo mantero simone valente

Savona. “I nomi che emergono dalla chiusura delle indagini sulla centrale Tirreno Power di Vado Ligure confermano quello che il MoVimento 5 Stelle sostiene da anni: tutta la politica è stata collusa con l’azienda. Politici di destra e sinistra hanno lavorato insieme per anni nell’esclusivo interesse di Tirreno Power, infischiandosene della salute dei cittadini e dell’ambiente”.

Lo affermano i deputati liguri del Movimento 5 Stelle Sergio Batteli, Matteo Mantero e Simone Valente, che aggiungono: “La chiusura della indagini è il coronamento del lavoro instancabile di tanti cittadini che hanno lottato in prima linea per la tutela della salute, si sono sostituiti agli amministratori locali – oggi tutti indagati – pagando di tasca propria spese legali, perizie tecniche ed esami clinici, costati finora oltre 100 mila euro. Il MoVimento 5 Stelle è stato fin dall’inizio accanto ai cittadini e ai comitati, denunciando la collusione di mestieranti della politica che hanno sempre fatto gli interessi propri e dell’azienda. Oggi viene a galla l’esistenza di un sistema bipartisan, radicato a tutti i livelli, dai Comuni fino al ministero dell’ambiente, con il coinvolgimento di politici di centrodestra e centrosinistra, sindaci passati e attuali, presidenti di Provincia e Regione, assessori e funzionari, tutti pronti a soddisfare i desideri di Tirreno Power. L’azienda si sostituiva agli enti pubblici, dettando essa stessa i limiti emissivi indicati nelle autorizzazioni che venivano emesse dai vari enti preposti”.

Aggiungono i parlamentari liguri del MoVimento 5 Stelle: “Il potere dell’azienda, di cui la classe politica locale è succube da decenni, ha fatto sì che la centrale a carbone andasse avanti per anni senza alcun tipo di controllo o verifica e con gravi omissioni, nonché autorizzazioni in palese violazione di legge. Oggi questi politici collusi fino al midollo devono immediatamente dimettersi per permettere ai cittadini di scegliere amministratori onesti e con le mani libere, capaci di dire ‘no’ a chi vuole fare profitto ai danni sulla pelle dei cittadini”.

“Nella prima istanza della procura – ricordano i deputati – si faceva riferimento alla neghittosità degli organismi politici locali. Ciò fa emergere perfettamente come vi sia un sottobosco che parte dai dirigenti comunali e sale fino a un vertice che è costituto dal responsabile ministeriale che è citato nelle carte. In esse si indica chiaramente come alcune parti delle documentazioni venissero lasciate in bianche affinché fossero completate dall’azienda”.

“Per noi è una giornata molto positiva – concludono – Ora aspettiamo il rinvio a giudizio. Speriamo che questa inchiesta porti la politica in senso più ampio a riflettere. Non si è trattato di un attacco da parte della magistratura, ma di una operazione di ‘pulizia’ nei confronti di certi elementi dei partiti che come spesso accade sono animati dalla voglia di potere e dalla rincorsa al denaro“.

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