Poltrone

Elio Guglielmelli confermato presidente degli Industriali di Savona

Elio Guglielmelli

Savona. Nessun cambio al vertice dell’Unione Industriali di Savona. L’assemblea dei soci ha confermato quanto aveva già deciso un mese fa la giunta: Elio Guglielmelli resta presidente per altri tre anni degli industriali savonesi.

Ad affiancarlo nella guida ci sono quattro vicepresidenti. Per tre di questi si tratta di una conferma: Fabrizio De Facis, Claudio Busca ed Ezio Bracco mentre l’unica novità è costituita dall’uscita di scena di Alessandro Piccardo, che lascia la delega alle infrastrutture e alla portualità perché andrà a occuparsi, nell’ambito della Sezione Terminalisti, a livello nazionale, nel Consiglio direttivo dell’associazione di categoria «Assiterminal».

Al suo posto entra Gerardo Ghiliotto, già presidente dell’Associazione agenti e spedizionieri di Savona e Imperia, terminalista nel porto di Savona. Guglielmelli ha anche illustrato ai soci la propria relazione programmatica, elencando priorità e bisogni delle imprese.

Guglielmelli ha tracciato un bilancio della sua esperienza al vertice di Uisv: “Il bilancio di questo ultimo biennio è positivo. L’esperienza legata a questo tipo di incarico, per me, ha rappresentato una piacevole novità: in passato avevo avuto un’esperienza alla guida di Anche, ma l’Unione degli Industriali consente di avere un punto di vista sull’intero settore dell’impresa, al di là dei singoli aspetti di settore. La struttura dell’Unione Industriali di Savona è molto valida, ci sono funzionari di primo livello, a cominciare dal direttore Alessandro Berta, attivi e partecipi su qualsiasi iniziativa che, di volta in volta, proponiamo sia come comitato di presidenza, sia come giunta. Gli associati rispondono sempre con grande entusiasmo alle iniziative dell’associazione, e sono propositivi, a livello di opinioni e di idee. Sono molto soddisfatto delle proposte che emergono dalla nostra associazione”.

Diversi gli obiettivi in vista del prossimo futuro: “Per i prossimi anni abbiamo obiettivi precisi. Dobbiamo affrontare e continuare a ragionare sulla questione del percorso associativo ligure che deriva dalla riforma di Confindustria, argomento su cui abbiamo lavorato nell’ultimo biennio, che va seguito: è una riforma innovativa, relativa ai processi di aggregazione tra i diversi territori”.

Detto della parte “organizzativa” e venendo ai temi “caldi”, priorità ai finanziamenti europei. “Ci siamo già organizzati, come Unione degli Industriali della Provincia di Savona, per dare il nostro contributo a livello di territorio e di aziende, al fine di veicolare i fondi che arrivano dall’Europa. Si tratta di finanziamenti importanti, decisivi per l’economia del territorio e non si può di certo restare a guardare, occorre essere attori nelle proposte progettuali”.

Il credito resta una tema difficile per molte pmi: “Anche sul credito occorre comprendere che nulla sarà più come prima. Dobbiamo cambiare il nostro approccio all’approvvigionamento della finanza, per il funzionamento quotidiano dell’impresa e per l’attuazione degli investimenti. Per questo da una parte proporremo al nuovo governo regionale un approccio di tutela e favore per il sistema dei confidi e della co-garanzia, dall’altro l’utilizzo di parte dei fondi comunitari per gli investimenti a fondo perduto a favorire il fatto che le pmi che hanno progetti possano essere aiutate anche nell’accedere al credito per la parte di investimento a loro carico. Intanto – conclude Guglielmelli – una ottima notizia è il fatto che Carige abbia trovato un patto forte di azionisti liguri e di natura industriale: sono convinto che entro un anno la nuova proprietà potrà rendere il gruppo Carige un attore fondamentale per lo sviluppo del territorio ligure, il rischio di trovarci con una banca divorata da un altro gruppo bancario era reale e avrebbe creato danni irreparabili per il nostro sistema del credito”.

Fondamentale, per Guglielmelli, un ruolo più attivo del mondo dell’industria, anche nei rapporti con la politica e le istituzioni, sulle tematiche più care all’impresa. “Proseguiremo la nostra battaglia, con l’auspicio di sensibilizzare anche l’amministrazione regionale in tal senso, per un processo di sburocratizzazione: sono troppe le leggi, troppe le norme che rallentano e spesso fermano l’attività produttiva, in cui sussiste un coacervo di norme che si contrappongono tra loro, un sovrapporsi di uffici e di competenze. La crisi economica, l’eccessiva pressione fiscale, il credit crunch e la burocrazia limitano fortemente l’attività dell’impresa: urge delegificare, per arrivare ad avere poche norme, ma chiare e definite – nota il presidente dell’Unione Industriali di Savona – Come imprenditori, dobbiamo, per quanto possibile, offrire delle proposte che la politica possa vagliare e accettare. Le Imprese sono i principali attori della vita del Paese, e attraverso di esse passa il lavoro: un sistema di benessere che ha funzionato tanti anni, e che dovrà funzionare ancora. Per questo, nei riguardi della politica, delle istituzioni e dei cittadini, dobbiamo essere prima di tutto propositivi, e dare anche un contributo sul campo delle idee, perché le riforme non restino al palo. Non sempre veniamo ascoltati ma, in ogni caso, dobbiamo fare sentire la nostra voce”.

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