Femminicidio

Omicidio ad Albenga, donna accoltellata in un appartamento fotogallery

Secondo i carabinieri si sarebbe accoltellato dopo aver ucciso l'ex moglie. Sarà comunque l'autopsia già disposta dalla Procura di Savona a chiarire la dinamica della tragedia

Albenga. Una donna di 41 anni, Loredana Colucci, originaria della provincia di Bari, è stata uccisa a coltellate da un uomo, il suo ex marito, un marocchino di 52, in un appartamento di piazza Corridoni. Il grave fatto di sangue è accaduto in una mansarda al terzo piano al civico 5 di una palazzina davanti all’ex cinema Astor, non lontano dal ponte ferroviario della stazione di Albenga, praticamente lungo viale Italia.

Poco dopo sono arrivati i carabinieri del nucleo radiomobile e il personale del 118. Lei era dipendente di una macelleria in un supermercato nella zona industriale di Cisano sul Neva. Lui, Mohamed El Mountassir, giardiniere ad Alassio, ma residente a Garlenda. Tutti lo conoscevano come “Simone”

E’ stata la figlia della donna, una quattordicenne, a dare l’allarme uscendo sul balcone dell’alloggio che si affaccia sopra la panetteria “Sapore di Pane” e “Il Ghiottone Raffinato”.

Urlando la ragazzina ha richiamato l’attenzione di alcuni passanti che hanno avvertito il 112. Anche i vicini hanno sentito le urla provenire dal piccolo alloggio tanto che è stata la ragazzina ad aprire loro la porta.

Quando i militari sono arrivati sul posto hanno trovato la donna ormai deceduta e l’uomo agonizzante. Tutto intorno solo sangue. E’ stato lui ad averla accoltellata mortalmente. E’ probabile che la donna, nel disperato tentativo di difendersi, lo abbia ferito con un coltello, uccidendolo. Ma secondo i carabinieri si sarebbe accoltellato dopo aver ucciso l’ex moglie.

Sarà comunque l’autopsia già disposta dalla Procura di Savona a chiarire la dinamica della tragedia. Una cosa è certa: non ci sono segni di effrazione sulla porta della mansarda all’ultimo piano. Segno che la donna ha fatto entrare in casa il suo assassino che ha agito davanti agli occhi della figlia che aveva incontrato poco prima in viale Martiri della Libertà.

Già in passato le forze dell’ordine si erano occupate del caso. La donna era separata da diversi mesi dall’uomo. Quest’ultimo era accecato dalla gelosia: sospettava che l’ex moglie avesse allacciato una relazione.

In una occasione l’aveva attesa sul posto di lavoro e tentato addirittura di strangolarla tanto che i colleghi la scortavano fin sotto casa. I vicini di casa la descrivono come una donna tranquilla che alcune volte si vedeva passeggiare lungo il viale con i suoi cagnolini. A gennaio era già stato arrestato e denunciato per maltrattamenti. Solo due mesi fa era stato condannato a 2 anni ed era tornato ad essere un uomo libero.

Lei viveva da un paio di anni in quell’alloggio non lontano dal mare. Il contratto d’affitto era intestato alla figlia maggiorenne che aveva avuto da una precedente relazione. “I pagamenti – ha spiegato il padrone di casa – erano sempre regolari, mai un ritardo”. Nello stesso palazzo ci sono anche alcuni uffici in particolare quello della consulente fiscale Angela Barreca e della consulente del lavoro Carmen Dinaro.

La donna uccisa era madre di due ragazze, la quattordicenne che ha assistito al massacro e di una ventenne che non era in casa al momento del delitto. Le due sorelle sono ora da parenti, mentre i cagnolini della vittima sono stati affidati in custodia al canile.

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