Cena in rosa

Lorena Rambaudi e la “cena delle cento donne”. Livia Turco: “Ha fatto un grande lavoro” fotogallery

"Cento donne si sono riunite per sostenere la presenza delle donne in Regione e per creare una rete tra donne con ruoli importanti"

Savona. Una cena tutta al femminile, con un centinaio di donne tra quelle che hanno un ruolo significativo a Savona e provincia. E’ l’iniziativa organizzata ieri sera al ristorante Molo in darsena a Savona da Lorena Rambaudi, assessore regionale in carica e candidata alle prossime elezioni regionali per il Pd. La serata doveva sottolineare l’importanza del ruolo delle donne nella società savonese.

Tra gli ospiti d’onore l’onorevole Livia Turco, che non ha nascosto la sua simpatia per Lorena Rambaudi: “E’ una forza della natura, una carissima amica e una donna che ha svolto molto bene il suo ruolo di assessore alle politiche sociali, un terreno difficilissimo e prezioso per le persone. Quindi con tutto il cuore faccio il tifo. Poi bisogna che ci sia una legge elettorale che consenta alle donne brave di entrare nelle istituzioni facendo leva con le proprie forze senza dipendere dalle cordate. Perché a questo serve la cosiddetta ‘norma anti-discriminatoria’ o ‘quote rosa’. Sono strumenti che consentono alle donne in gamba di giocare una partita”.

La cena, come detto, aveva l’obiettivo di rinforzare il legame tra le donne savonesi “che contano”. Perché la presenza femminile nelle posizioni che contano sia sempre maggiore: “Questa sera – ha detto Lorena Rambaudicento donne si sono riunite per sostenere la presenza delle donne in Regione (che ahimè scarseggia), spero per sostenere la mia candidatura e soprattutto per creare una rete tra donne che in questa città e in questa provincia hanno ruoli importanti e contano”.

Perché ciò accada occorrerebbe cambiare alcune regole: “Come assessore uscente credo che ci sia poca differenza tra il fatto di essere donna o uomo, ma per consentire l’accesso ad altre donne io avrei voluto la doppia preferenza di genere perché avrebbe potuto portare una presenza maggiore in consiglio regionale“.

“Le donne un po’ si convincono con il discorso della rappresentanza di genere, dell’identità con un’altra donna – ha chiosato – Soprattutto nel mio caso: non sono proprio una novità, ho già avuto un’esperienza e incarichi in vari enti e quindi credo sia stata misurata anche la mia capacità di lavoro e la mia concretezza. Penso che questo sia un aspetto apprezzato dalle donne”.

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