Case cooperative

Processo Gariano, i difensori si oppongono alle nuove contestazioni: i giudici danno ragione al pm

tribunale Savona

Pietra L. E’ ripreso con l’opposizione dei difensori degli imputati alla contestazione suppletiva formalizzata nella scorsa udienza dal pm Chiara Maria Paolucci il processo che vede a giudizio Renato Gariano e la moglie Patrizia Colombo per la vicenda delle case cooperative di via Crispi a Pietra Ligure.

I legali (gli avvocati Monteverde e Copello) si sono appellati ad una “irritualità della contestazione”, ma il Collegio ha rigettato l’opposizione ritenendo che la formalizzazione delle due nuove contestazioni, l’appropriazione indebita e la truffa, da parte del pubblico ministero sia fondata e presentata nei termini corretti. Di conseguenza il processo è stato rinviato alla prossima settimana per proseguire il dibattimento in relazione alle nuove accuse.

La modifica del capo d’imputazione è relativa ad una truffa che Gariano e la moglie avrebbero concretizzato incassando, nel luglio del 2010, due polizze assicurative dalla compagnia “Vittoria” (per importi di 27 mila e 17 mila euro) che erano state stipulate dalla Cooperativa Edile Toirano Uno e dalla Cooperativa Edile Alfa Casa. Un’accusa che si aggiunge a quelle per le quali i due erano stati rinviati a giudizio insieme ai tre ex presidenti delle cooperative edilizie finite al centro dell’inchiesta (Domus Uno, Alfa Casa e Toirano Uno), Graziella Frasca, Emanuela Inchingolo, Claudio Baietto e al direttore dei lavori del cantiere di via Crispi, Enrico Zunino.

Gli imputati devono rispondere a vario titolo di truffa, concussione e falso (Frasca per Alfa Casa; Inchingolo per Domus Uno; Baietto per Toirano Uno). In una delle udienze preliminari il giudice aveva disposto il sequestro conservativo di 8 milioni di euro dalle proprietà di Gariano e degli altri imputati sulla base della richiesta di 22 delle parti offese, assistite dall’avvocato Gianfranco Nasuti. Erano state circa una trentina delle 65 parti offese, all’inizio del procedimento, a decidere di costituirsi parti civili (molti di loro questa mattina erano in tribunale per seguire il processo).

A Gariano, Zunino, Frasca e Baietto i pm titolari dell’indagine, Chiara Maria Paolucci e Danilo Ceccarelli, hanno contestato anche la truffa aggravata in merito ai contributi pubblici concessi alle cooperative, oltre al falso perché avrebbero dichiarato uno stato di avanzamento lavori non corrispondente al vero. Per Gariano, Frasca, Baietto e Inchingolo è stata contestata anche la concussione a seguito delle presunte minacce a danno dei soci in caso non avessero versato le somme richieste, senza contare l’impedimento sul controllo dei bilanci. Infine, sempre per Renato Gariano e la moglie, tra i reati contestati, anche l’utilizzo di materiale edilizio delle coop a scopi privati. Oltre al procedimento penale, per questa vicenda, resta pendente anche il procedimento civile avviato da un gruppo di soci, che sperano di poter recuperare quanto perso e vedere finite le proprie case.

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