E' festa

Il Savona in-Carta e porta a casa: è salvezza! I biancoblù restano in Lega Pro

A capo di una stagione piena di sofferenza, mister Riolfo compie l’impresa e regala al Savona una gran salvezza

Gubbio. Che la festa esploda! Il Savona resta in Lega Pro! In una stagione che definire complicata sarebbe un eufemismo incredibile, la squadra di Riolfo raccoglie a Gubbio il pareggio (1 a 1) che fa continuare la storia del club biancoblù tra i professionisti.

Un risultato da ascrivere, in magna pars, a Giancarlo Riolfo. Il tecnico savonese, arrivato ad inizio anno come vice di Di Napoli, dopo la “promozione” a responsabile del settore giovanile, è tornato a bordo campo per rimediare ai disastri della gestione Aloisi. E ci è riuscito alla grande.

L’ex allenatore di squadre di Serie D, non ha avuto paura a confrontarsi con una categoria a lui ignota, ha dettato le sue regole al gruppo rigenerando alcuni uomini messi in naftalina dalle gestioni precedenti e ha, giorno dopo giorno, risalito la china. Fino al play out giocato, per larghi tratti, con una personalità e una determinazione senza precedenti.

Ora si può far festa. Poi, tra qualche giorno, bisognerà programmare il futuro. E di questo futuro, qualsiasi siano gli sviluppi societari, dovrà far parte Giancarlo Riolfo. Spetterà al presidente Dellepiane delineare, nonostante la stanchezza e il disgusto per il mondo del calcio più volte ripetute, un futuro che possa essere più solido e più lineare.

La cronaca. Si partiva per i novanta minuti conclusivi, dalla vittoria (2 a 1) dell’andata dei ragazzi di mister Riolfo propiziata dai gol di Demartis e Sanna con il gol di Casiraghi che, immeritatamente per quanto visto in campo sette giorni fa, aveva tenuto aperto le speranze degli eugubini.

Riolfo cambia il meno possibile. Dentro Galimberti al posto di Ficagna e Giorgione dal primo minuto con Cabeccia lasciato in panchina. Tra i padroni di casa, ben 4 i cambi operati da Bonura. Dentro Caldore, Manganelli, Cais e Mancosu con Lasiski, Regolanti, Vettraino che si accomodano in panchina e Galuppo assente per squalifica.

Il Gubbio vuol far capire subito di non essere la squadra spenta e demotivata vista al “Bacigalupo” e, dopo poco più di un minuto di gioco, si porta immediatamente dalle parti di Rossini.

Il Savona, però, non si lascia intimidire. Niente affatto.

E, alla prima occasione, mette una bella ipoteca sulla partita. Quando il cronometro del direttore di gara segna 2’32’’ di gioco, Ignazio Carta trova la rete del vantaggio.

Splendido il tiro al volo dal limite dell’area di sinistro sul quale Iannarilli, decisivo nella gara d’andata, non può far niente se non inchinarsi a raccogliere la palla alle sue spalle.

È un’iniezione di fiducia per il Savona nella ormai tradizionale divisa gialla. Ma la partita è lunga. Lo sa bene il tecnico Riolfo che, in panchina, fa “sentire” la sua presenza ai calciatori biancoblù.

L’effetto si sente perché gli undici in campo non “mollano” la presa sugli avversari con il Gubbio che arriva in area savonese solo con calci da fermo. È così al 20’ quando Rossini, di pugno, allontana un rischio potenziale.

Il rischio, però, da potenziale, diventa concreto al 25’ quando gli umbri trovano il pareggio. Loviso, a sorpresa, calcia indietro il terzo corner dei padroni di casa, Luciani mette in mezzo e la palla, dopo aver attraversato tutta l’area piccola, arriva a Rosato che, da due passi, insacca in rete.

Il gol rigenera i rossoblù che sanno di essere solo a metà dell’opera visto che il pareggio salverebbe i biancoblù in virtù della vittoria del “Bacigalupo”. I ragazzi di Bonura, subentrato in corsa ad Acori, si buttano nelle metà campo del Savona.

E le folate rossoblù aumentano di intensità con il passare dei minuti. I padroni di casa cingono d’assedio il fortino ligure. Al 38’ Loviso calcia bene una punizione dalla trequarti; la palla è per Caldore che fa partire un tiro cross sul quale Rossini smanaccia ed evita la nuova capitolazione. Quella che sarebbe stata fatale.

Il Gubbio, però, non si accontenta di andare al riposo sul pareggio. Sente che gli avversari sono in difficoltà e vuole approfittarne. Al 41’ Casiraghi, l’autore del gol della bandiera sette giorni fa, trova un bel cross dalla destra del fronte d’attacco degli eugubini ma, per fortuna del Savona, nessuno si fa trovare pronto per la deviazione giusta.

Il vantaggio del Gubbio sembra cosa fatta in pieno recupero ma il tiro di Cais attraversa tutta la linea della porta di Rossini ed esce facendo la “barba” al palo.

È un vero e proprio assalto e il fischio del direttore di gara che sigilla la fine della prima frazione di gioco è musica per le orecchie dei giocatori e dei tifosi biancoblù.

La ripresa del gioco, con le due formazioni che tornano con gli stessi undici, ricomincia come erano finiti i primi 45 minuti. La prima azione pericolosa per il Gubbio arriva già dopo 54’’ con Mancosu che mette in mezzo una palla tesa sulla quale non arriva nessuno.

Al 52’, ancora una volta dalla sinistra della difesa del Savona, arrivano i pericoli maggiore con Casiraghi che non trova un compagno pronto a concretizzare il suo cross; sul prosieguo la difesa libera con difficoltà.

Gli errori non sono solo dei giocatori del Savona perché, sulla ripartenza, Loviso trascura un pallone che arriva a Giorgione ma il tiro del centrocampista è respinto con il corpo da un difensore.

È il segno che la “palla” brucia per tutti i giocatori che vedono il paradiso e l’inferno divisi da un sottile filo pronto a spezzarsi da un momento all’altro.

Il forcing, comunque, è dei rossoblù con Bonura che, nel giro di pochi minuti, prova a mandare forze fresche in campo. Al 57’ richiama a sé Cais sostituendolo con Regolanti; 6’ più tardi Mancosu lascia il posto sul terreno di gioco a Marchionni.

Mister Riolfo non resta a guardare e prova a coprirsi. Fuori Sanna, meno presente rispetto al match dell’andata, dentro Marchetti, in dubbio per tutta la settimana.

Col passare dei minuti, il trend emotivo gira a favore del Savona. Tra gli eugubini, infatti, cresce l’ansia di dover segnare ad ogni costo. Il giro palla è del Gubbio ma la difesa del Savona non corre rischi con Marconi, il vice capitano biancoblù ed ex, che indossa le vesti del muro invalicabile.

Almeno fino al 76’ quando D’Anna mette la palla sui piedi di un compagno di squadra che, da due passi, mette incredibilmente alto sopra la traversa di Rossini.

La pressione disperata del Gubbio continua con i rossoblù che spingono e il Savona non trova le trame giuste per portare la palla nella metà campo avversario e guadagnare tempo.

I minuti passano e, all’88’, Riolfo si gioca il terzo cambio mandando in campo il palleggiatore Frugoli al posto di Scappini.

Il Gubbio è stanco e l’attesa dei savonesi è solo per capire quanti minuti dovrà soffrire oltre i novanta regolamentari. La comunicazione arriva e sono 5’ designati dal direttore di gara. La paura della beffa, come già all’andata, si sente nell’aria.

Ma non è così perché il Gubbio non è bravo e fortunato come all’andata e allo scadere del quinto minuto arriva l’urlo: è salvezza. Sono le 18.50 del 30 maggio 2015, una data che, nel suo piccolo, diventerà storica per il Savona.

Il tabellino

Gubbio – Savona: 1 – 1

Reti: 3’ Carta, 25’ Rosato

Gubbio: Iannarilli, Luciani, Caldore (72’ Lasicki), Manganelli, Loviso, Rosato, D’ Anna, Guerri, Cais (57’ Regolanti), Casiraghi, Mancosu (63’ Marchionni). A disp. Citti, Esposito, Domini, Vettraino. All: Bonura

Savona: Rossini, Antonelli, Eguelfi, Galimberti, Marconi, Carta, Demartis (77’ Cabeccia), Giorgione, Scappini (88’ Frugoli), Taddei, Sanna (66’ Marchetti). A disp. Addario, Morosini, Tonon, Giovinco. All: Giancarlo Riolfo

Arbitro: Serra di Torino (Bresmes di Bergamo e Ceravolo di Busto Arsizio)

Note. Angoli: 7 – 4. Ammoniti: Eguelfi (S); Mancosu (G), Scappini (S), Rosato (G), Demartis (S). Recupero: 1’ (p.t.); 5’ (s.t.)

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