World champion?

Da Albenga al Campionato Mondiale della Pizza, la sfida di Fabio Calvi fotogallery

Il pizzaiolo ingauno ha proposto ai giudici la sua Pizza GP

Albenga. Seicento partecipanti, 12 categorie in cui competere, solo 15 minuti per preparare, cuocere e presentare la propria pizza. Una sfida di estrema quella difficoltà quella affrontata da Fabio Calvi, pizzaiolo ingauno che ieri ha partecipato con una propria creazione a Parma al Campionato Mondiale della Pizza.

Una manifestazione giunta alla 24a edizione, che quest’anno si è articolata su tre giorni. Da lunedì ad oggi circa 600 persone si sono date battaglia a colpi di gusto, divisi in 12 categorie: dalla tradizione della Pizza Classica a quelle in teglia o in pala, dalla Napoletana STG a quella senza glutine, senza dimenticare categorie più “artistiche” come Pizza a Due, Presentazione della Pizza, Stile libero individuale, Stile libero a squadre, Pizzaiolo più veloce, Pizza più larga o il “Trofeo Heinz Beck…I Primi Piatti in Pizzeria”.

E al Mondiale c’era anche un po’ di Albenga, grazie a Fabio Calvi, titolare di “Superpizza”, pizzeria d’asporto aperta lo scorso settembre. “C’era un po’ di emozione, perché per me era la prima volta ad un concorso di questo livello” racconta Fabio, che vanta un curriculum quasi decennale: “Ho iniziato 8 anni fa a Genova, nel locale di un amico che mi ha insegnato il mestiere. Poi l’amore mi ha portato qui, e ho deciso di lanciarmi”.

Una pizza capolavoro in tempi record: questa la richiesta degli organizzatori ai team in gara. E quello ingauno ha deciso di tentare l’assalto al titolo nella categoria Pizza Classica con una golosissima “GP”: pomodoro, mozzarella, panna, gorgonzola e quindi, in uscita, speck aromatizzato con rucola e parmigiano. “Potevamo scegliere se cucinare nel forno a legna o in quello elettrico – racconta Calvi – ed in un quarto d’ora dovevamo fare tutto, dalla preparazione alla cottura alla presentazione. La cosa più difficile è stato preparare gli ingredienti in anticipo, per poter stare nei tempi: l’abbiamo fatto di notte, prima di partire, facendo una stima della temperatura che avrebbe potuto avere il forno”.

Una volta completata l’opera, il fuoco di fila di domande. “Il giudice di gara ci ha chiesto dettagli sui tempi di lievitazione, sul tipo di farina usato e sulla provenienza degli ingredienti”, spiega il pizzaiolo. Quindi il voto segreto da parte dei giudici, basato proprio su criteri quali la cottura, la lievitazione, la bontà della presentazione e la scelta nell’abbinamento dei sapori.

L’esito della gara verrà reso noto tra oggi e domenica. Ma le sensazioni, dice Fabio, sono positive: “Non penso che arriverò tra i primissimi, ma credo di potermi piazzare nella parte alta della classifica. Questo perché conosco la qualità dei miei prodotti, tutti di prima scelta, ma soprattutto perché questo per me non è un lavoro, ma una passione, che è ben diverso. E la differenza si sente“.

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