Operazione del ros

Ceriale, studente 19enne denunciato per sospetto terrorismo

La denuncia è per apologia e istigazione a fini terroristici e concorso nell'arruolamento di persone per il compimento di atti di violenza con finalità terroristiche

ros carabinieri
Foto d'archivio

Ceriale. I carabinieri del Ros hanno denunciato un 19enne marocchino di Ceriale, Brahim Aboufares, per apologia e istigazione a fini terroristici. Il giovane era da tempo indagato dai militari coordinati dal gruppo Terrorismo della procura di Genova, per la sua palese vicinanza ad idee integraliste islamiche, “l’esaltazione della jihad – scrivono i pm genovesi del gruppo Terrorismo – e dei mujahidin”.

La sua abitazione è stata perquisita ieri per ordine della procura genovese. Un’agenzia in lingua araba ed un computer sono stati requisiti e sottoposti immediatamente ad analisi. Proprio il computer potrebbe essere fonte di grande interesse per gli inquirenti che si sono messi sulle tracce del giovane grazie ai contatti che aveva con soggetti “a rischio” o già “attenzionati” utilizzando Facebook.

Brahim Aboufares è accusato anche di concorso nell’arruolamento di persone per il compimento di atti di violenza con finalità terroristiche. Per l’antiterrorismo di Genova il 19enne marocchino “è persona che sembra avere intrapreso un chiaro percorso di radicalizzazione aderendo al fronte jihadista globale, non foss’altro – scrivono i magistrati – per l’amore apertamente dichiarato nei confronti dell’organizzazione terroristica Is ovvero Isis, per l’esaltazione della jihad (definita pilastro della religione islamica), e dei mujahidin (definiti eori)”.

Nell’ambito del monitoraggio delle comunicazioni via Facebook gli inquirenti hanno rilevato che il giovane il 10 dicembre scorso riferiva di voler abbandonare il social network “per andare a studiare l’Islam” e per “vivere un pochino di più nella vita reale”.

In questo contestato, un suo follower scrivere “pensavo che partivi per hurrya, verso dabiq”, vale a dire per la Siria per combattere per il califfato. Abbastanza, insomma, per destare gli interessi della procura, timorosa di avere di fronte un nuovo “foreign fighter”.

Il ragazzo, inoltre, dopo avere chiuso il primo profilo, “Ibrahim el musulmano” ne aveva aperto un secondo, “Ibrahim el musulmano II”. In questo aveva richiamato un banner sulla manifestazione di Parigi che era stata organizzata dopo i gravissimi attentati al giornale satirico “Charlie Ebdo”, definendo la manifestazione “la marcia degli ipocriti”.

Ancora: in una intercettazione telefonica il ragazzo viene sorpreso a commentare con un connazionale le recenti espulsioni di giovani marocchini sospetti simpatizzanti dell’Isis. Poco dopo Brahim Aboufares aveva attivato una nuova linea Adsl intestata al fratello. Persino la madre del ragazzo era stata intercettata e in una conversazione telefonica aveva manifestato tutta la sua preoccupazione per la deriva radicale del figlio.

Tra gli altri indizi a suo carico, i pm contestato anche la realizzazione di un software specifico per la lettura del Corano e di altri testi religiosi islamici.

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