Regione. “Bisogna dire le cose come stanno, e la realtà dei fatti è ben diversa rispetto a come è stata raccontata la notizia”. Così Francesco Bruzzone, cacciatore e capogruppo della Lega Nord nel Consiglio Regionale della Liguria, commenta le recenti notizie diffuse in merito alla caccia allo storno. “Per il bene dei cacciatori e dell’attività venatoria, bisogna specificare – cosa che non è stata fatta – che i comuni nei quali sarà possibile effettuare il prelievo saranno pochissimi, ad esempio solo 3 nella provincia di Savona, 3 in quella di Genova”, spiega Bruzzone.
“Inoltre, non sono ancora chiari né i numeri né le modalità di autorizzazione per i cacciatori che potranno fare questo tipo di prelievo, mentre si sa per certo che dovranno posizionarsi nel raggio massimo di cento metri dagli uliveti non in stato di abbandono ricadenti nei soli comuni indicati che siano ancora in presenza di frutto pendente, ovvero olive ancora da raccogliere. Durante le operazioni di prelievo, dovranno essere in atto i dissuasori incruenti, cioè cannoncini e spaventa passeri, attraverso un uso integrato di più mezzi. Infine, non potranno essere utilizzati attrattori quali stampi e giostre e munizioni contenenti piombo”, prosegue.
“Presentata così, si tratta di una presa in giro. Avevo anche avvertito Burlando con una lettera, che la deroga bisognava chiederla non con questo sistema, ma con quello usato fino al 2005. La Regione ha preferito seguire una strada che non serve a nessuno. È curioso che, a due giorni dal voto, venga data così tanta enfasi a una cosa che, nei fatti, sarà ridicola e inattuabile. Chi mette in evidenza queste cose o è disinformato, oppure è più interessato alla propaganda piuttosto che alla caccia praticata”, conclude Bruzzone, cacciatore e consigliere regionale.