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Alassio, Galtieri attacca l’amministrazione: “Non ci sono soldi per la manutenzione ma ci sono per i contenziosi legali”

"Sul lungomare Ciccione poco prima della ex Capannina esiste una toilette pubblica chiusa dallo scorso agosto"

galtieri

Alassio. “I soldi per la manutenzione non ci sono mai, ma per i contenziosi legali invece non si bada a spese”. Così il consigliere di minoranza di Alassio Angelo Galtieri, che osserva: “Sul lungomare Ciccione poco prima della ex Capannina esiste una toilette pubblica chiusa dallo scorso agosto a causa della mancanza delle risorse necessarie (circa 4 mila euro) per il suo ripristino. Si tratta di un disservizio che va prevalentemente a svantaggio degli ospiti della città”.

“Considerando il bilancio 2014 assestato su oltre 33 milioni di euro – prosegue Galtieri – viene difficile pensare che non esistano risorse sufficienti per coprire l’intervento. Valutando le delibere emanate nel corso 2014 ed 2015 qualche dubbio sul buon uso dei fondi disponibili sorge naturale. Chi ha seguito la vita amministrativa di questa giunta non farà fatica a individuare tra le delibere di giunta o le determinazioni dirigenziali quelle difficilmente inquadrabili come atti dotati di logica amministrativa”.

Come ad esempio la determina dirigenziale 157 del 29 aprile: “E’ una chicca che difficilmente potrà essere superata. Ha come oggetto la ‘costituzione in giudizio avverso ricorso presentato da un dipendente comunale. Con questa determina si incarica uno studio di Savona di resistere nel tribunale di Savona contro il dipendente comunale demansionato che richiede 6mila e 240.00 euro quale danno cagionato dall’Ente. Considerata la ‘mostruosa’ richiesta, il Comune ha deciso di non affidare l’incarico all’avvocatura interna dell’Ente e nemmeno di fare un bando tra diversi studi specializzati ma di affidarsi ad uno studio di loro fiducia con l’impegno economico di 6 mila 978 euro“.

Le conclusioni sono chiare, secondo Galtieri: “Rinunciando alla difesa interna (cosa normalmente prevista) si va contro giurisprudenza amministrativa, impegniamo più del presunto danno richiesto e se soccombenti dovremo sostenere le spese legali, quelle d’indennità richieste oltre agli oneri fiscali e previdenziali (con costi ben oltre i 20 mila euro). A questo punto sorge spontaneo domandarsi perché non si è tentata una mediazione perché non si è affidato l’incarico di difesa all’avvocatura interna, perché il dirigente emette la determina senza parere del legale interno, perché se mancano risorse per l’ordinaria manutenzione per i contenziosi non mancano mai”.

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