Il ritorno

Terremoto in Nepal, Francesco Vesalici e Lucia Varaldo sono tornati a casa

Sbarcati a Milano i due cooperanti dell'associazione onlus "Finale for Nepal"

francesco vesalici

Savona. Odissea finita. Francesco Vesalici e Lucia Varaldo, i due ragazzi di Savona, sono sbarcati a Milano ed hanno fatto ritorno a casa. Un messaggio lasciato su Facebook ha acceso un sorriso dopo qualche giorno di viva preoccupazione per tutti, amici e parenti.

Atterrati all’aeroporto della Malpensa ecco il post di Francesco: “Rientrati, la mia sim italiana è in Nepal da qualche parte insieme al mio zaino!”. Due righe e una foto dove si vede Francesco sorridente. Hanno raggiunto l’Italia su un aereo della Air India decollato da Nuova Dehli atterrato alle 19,30 allo scalo milanese.

All’aeroporto milanese è atterrata anche Lucia Varaldo. Pure lei è una cooperante dell’associazione onlus “Finale for Nepal”. Sono riusciti a prendere il primo aereo disponibile nonostante gli aeroporti nepalesi continuino a lavorare a singhiozzo dopo il disastroso terremoto.

I due ragazzi, in quei giorni, non erano nella capitale Kathmandu, ma a Tikapur, a seicento chilometri di distanza. Le scosse le hanno avvertite anche li. Francesco aveva continuato a messaggiare post per tranquillizzare tutti nonostante dal Nepal continuassero ad arrivare notizie drammatiche con case e palazzi crollati, scuole e ospedali rasi al suolo, strade impraticabili per le numerose voragine che si sono aperte con la potenza del sisma.

La venticinquenne, figlia di Agostino Varaldo, ex assessore ai Servizi Sociali negli anni ’90, era volata in Nepal con Vesalici circa un mese fa. Missione nella regione meridionale del Terai per alcuni interventi sociali in collaborazione tra la onlus finalese e l’associazione volontari senza frontiere rivolti soprattutto ai bambini.

Francesco, sempre via Facebook, aveva raccontato di aver superato la nottata malgrado il freddo e che c’erano state altre scosse di assestamento. All’alba aveva attraversato la vasta pianura gangetica del Terai per tornare a Kathmandu insieme ad altri volontari continuando a raccontare come aveva vissuto il terremoto.

Una tragedia che ha colpito il mondo ed anche i due savonesi che erano li per aiutare un popolo da sempre segnato da fame e povertà. Francesco e Lucia sono a casa, ma in Nepal c’è tanto bisogno di braccia che possano spalare tra le macerie e di soldi per comprare da mangiare e sfamare quelle migliaia di bambini, anziani e famiglie poverissime rimaste senza un tetto dove poterci dormire sotto.

Continua nel frattempo anche la raccolta fondi da parte della loro stessa associazione di Finale Ligure. Chi fosse interessato ad aiutare può farlo mandando anche piccole somme: Associazione Finale For Nepal, Banca Carisa agenzia di Finalborgo  IBAN IT36D0631049410000004171380, causale “Terremoto in Nepal”.

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