Campagna elettorale

Inizia da Savona la rincorsa di Lorena Rambaudi alla Regione: “Sono seria, onesta e capace” fotogallery

Tre i punti chiave del programma: "Concretezza, riconversione delle risorse, coraggio delle riforme"

Savona. Perché votare Lorena Rambaudi? “Perché mi impegno, sono seria e onesta, e ho già dimostrato di saper fare qualcosa nell’amministrazione pubblica”. E’ diretta e concisa, l’ex assessore comunale savonese ed assessore regionale uscente alle Politiche Sociali, nel presentare la propria campagna elettorale con la quale inseguirà un secondo mandato.

Per dare il via alla rincorsa ha scelto la sua città, Savona, quella dove ha mosso i primi passi della propria carriera politica. E quella dove, presumibilmente, tenterà di trovare i voti necessari alla riconferma in Regione. “E’ l’apertura di una campagna elettorale non facile – esordisce – non bisogna sottovalutare niente, bisogna girare sul territorio, convincere le persone a votare perché la politica in questi anni ha allontanato molte persone. Bisogna riconquistare la loro fiducia: noi abbiamo idee, programmi e persone oneste e spendibili, e quindi cercheremo di portare il programma di Raffaella Paita in giro per la Liguria, ognuno nei suoi collegi”.

Al suo fianco l’attuale sindaco di Savona, Federico Berruti; in piedi ad ascoltarla e sostenerla gli altri esponenti Pd della giunta savonese, oltre a quelli della società civile e ad alcuni sindaci del territorio come quelli di Bergeggi, Quiliano o Rialto. Lo slogan scelto per la campagna elettorale richiama da vicino l’attività amministrativa degli ultimi anni: “Ho scelto ‘La Liguria delle persone’ perché mi piace occuparmi di sociale, sanità, scuola, e tutte le cose che hanno a che fare col miglioramento della qualità della vita delle persone. Ho fatto già molto in questo settore, ma spero di fare ancora di più se continuerò“.

In piedi su un camioncino all’interno dei locali della Cooperativa Bazzino spiega ai presenti, un centinaio di persone, le parole chiave del suo eventuale secondo mandato: “Concretezza, riconversione delle risorse, coraggio delle riforme. Di risorse ce ne saranno sempre meno: non possiamo raccontare in una campagna elettorale che ci saranno più risorse, non è così. Bisogna spendere meglio le risorse che si hanno, bisogna razionalizzare ancora i servizi, bisogna avere il coraggio di cambiare radicalmente alcune cose. Dei margini ci sono, la volontà c’è, la paura di mettere le mani dentro alle cose non l’abbiamo e quindi possiamo farcela”.

Secondo i primi rumors, al di là della presidente (nel caso di vittoria di Raffaella Paita) o vicepresidente (Sonia Viale in caso di vittoria di Giovanni Toti), di donne in consiglio ce ne saranno ancora meno: “Purtroppo non abbiamo potuto cambiare la legge elettorale, che con la doppia preferenza di genere avrebbe agevolato la rappresentanza femminile – conclude Rambaudi – La lista del Pd è composta per il 40% da donne, io spero che alcune di esse possano essere competitive e possano sedere nei banchi del consiglio perché c’è bisogno della concretezza delle donne”.

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