Lacrime e commozione

Finale Ligure, oltre 2.000 persone per l’ultimo saluto ad Alessia Berruti: “Il suo amore ci guiderà…” fotogallery

Finale Ligure e i negozi del borgo: "Ciao Alessia"

Finale Ligure. Oltre 2.000 persone al funerale di Alessia Berruti, la pallavolista di 11 anni morta giovedì scorso dopo essere stata colta da malore in una camera d’albergo a Rivoli, in provincia di Torino. Lacrime e commozione. Ma anche tanta tristezza davanti a quella bara bianca nella chiesa di San Biagio a Finalborgo, ricoperta dalla maglia del Finale e dai fiori.

Tutto il Volley e la Polisportiva Finalese si è stretta attorno alla famiglia della ragazzina, presenti anche le squadre di pallavolo under 12 che hanno preso al torneo sospeso dopo la tragica morte di Alessia. Tantissimi i giovani e ragazzi che hanno gremito la chiesa finalese. A portare la vicinanza dell’amministrazione comunale alla famiglia di Alessia il sindaco Ugo Frascherelli e tanti rappresentanti delle associazioni cittadine.

“Non abbiamo parole adatte e credo che invece di parlare dovremmo ascoltare. Di fronte ad un dolore cosi grande è difficile esprimere qualsiasi cosa, anche se questa enorme vicinanza dice più di qualsiasi frase – ha detto il parroco di Finalborgo Don Giovanni Caneto durante l’omelia -. Una ragazzina come lei cosa ha dato se non amore, e l’amore parla a tutti noi, credenti e non.

“Ho le sue amiche stringersi e abbracciarsi per farsi forza: questo è l amore di consolarsi a vicenda. Dobbiamo fare in modo che la vita non sia vissuta superficialmente e lo dico in particolare ai giovani che sono la speranza e hanno i sogni che noi adulti non dobbiamo spegnere” ha aggiunto il parroco.

La morte non è l ultima porta. Noi crediamo nella resurrezione. Tutto questo verrà ricostituito. Siamo schiacciati dal dolore ma abbiamo una piccola luce che ci indica la strada. E’ chiaro che questo non ci può consolare, ma non siamo delle meteore e saremo luce e speranza per tutti quelli che ci sono intorno: la fede ci dice che un giorno la rivedremo…”.

Al termine della cerimonia funebre un lungo applauso ha salutato il feretro di Alessia, con il corteo funebre che ha attraversato tutta Finalborgo: tutti i negozi del borgo hanno esposto un cartello bianco con la scritta “Ciao Alessia”.

Il feretro della ragazzina era arrivato sabato pomeriggio alle opere parrocchiali di Finalborgo dove era stata allestita la camera ardente. Secondo il medico legale Roberto Testi, incaricato dal pm Raffaele Guariniello che ha aperto un’inchiesta, a stroncare la bambina è stata un’emorragia cerebrale, che non poteva in alcun modo essere diagnosticata.

“Alessia era stata sottoposta a tutti i controlli indispensabili per praticare la pallavolo, sport che seguiva con profitto da cinque anni. Tre mesi fa aveva superato la visita per il rilascio del certificato di idoneità all’attività agonistica. Tutto era regolare. Ancora prima – con lo stesso esito – aveva fatto un’cocardiografia”,sottolinea Stefano Schiappapietra, il presidente del Volley Finale.

Alessia Berruti, era felice di poter partecipare al torneo “Pasqua sotto rete”. Era la sua prima trasferta in un torneo con ben 84 squadre e 1400 giovani provenienti da ogni parte d’Italia.

La bambina finalese era un’attaccante del Volley Team Finale, “una delle più brave”, assicura il presidente della società ligure Stefano Schiappapietra che la vedeva allenarsi da quando aveva 7 anni. “Sempre sorridente, solare, era un amore di bambina. Una promessa della pallavolo giovanile. Aveva questo sport nel sangue”.

Insieme alla sua squadra era arrivata in Piemonte giovedì mattina per partecipare al torneo organizzato dalla società Sporting Parella. Era partita con la mamma Chiara Caviglia, una dirigente della squadra per partecipare all’ottava edizione del torneo internazionale nella cittadina piemontese con altre dieci bambine, l’allenatrice e i genitori.

Con le sue compagne aveva battuto tre team avversari quella mattina. Avevano perso solo l’ultima partita delle 17,  ma andava bene lo stesso: erano pronte a disputare il girone dal quinto all’ottavo posto.

Dopo cena le ragazzine erano tornate in albergo, al “Tulip Inn” di Rivoli. Alessia era con un’amica, una volta in bagno è svenuta. I medici hanno tentato di rianimare la bambina in albergo poi in ospedale, ma inutilmente.

Un dramma che ha colpito la società sportiva finalese con oltre 200 atleti iscritti in 18 campionati.

 

 

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