Finale salvo

Calcio, Eccellenza, “Cinque domande” a Franco Villa, mister del Finale

Il capolavoro di mister Villa e dei suoi ragazzi

Finale Vs Ligorna

Finale Ligure.  Promosso dalla Juniores alla prima squadra, a fine anno solare in sostituzione di Gianfranco Puscedddu, il neo mister Franco Villa ha centrato l’obiettivo della salvezza, che dà ora il giusto rilievo anche alla vittoria della Coppa Italia, ottenuta ai danni del Ligorna, nel giorno dell’Epifania.

Eccola la prima domanda : quel successo in Coppa ha sbloccato l’ambiente, spianando la strada anche in campionato ?

“La vittoria in Coppa Italia, a spese di un grande Ligorna, ha indubbiamente dato la scossa a un ambiente depresso, il resto lo ha fatto il lavoro sul campo, portato avanti con un gruppo, che si è dimostrato subito disponibile a seguire le idee proposte”.

Aver giocato a lungo a questi livelli ha facilitato il compito di allenatore esordiente in “prima squadra” ?

“L’esperienza maturata da calciatore ha sicuramente agevolato il mio lavoro; è stata una prova importante… una sfida, che abbiamo vinto tutti assieme, in primis da parte di chi mi ha concesso fiducia e messo in condizione di operare al meglio.

Step by step il gruppo si è fortificato, acquisendo la consapevolezza di poter affrontare tutti senza paure di sorta. Questo ci ha permesso di venire fuori da una situazione alquanto complicata… insomma, un lavoro certosino, che alla fine ha dato i suoi frutti”.

Dopo la vittoria in Coppa Italia, avete maramaldeggiato a Busalla (4-0) e poi inanellato una striscia positiva di altre tre gare…

“I buoni risultati iniziali della mia gestione hanno contribuito ad accrescere nei giovani l’autostima di ognuno, dandoci altresì la possibilità di incamerare punti preziosi, poi tornati utili a febbraio, quando abbiamo raccolto poco nelle gare contro team come Ligorna, Sammargheritese, Magra Azzurri, anche a causa delle due partite di Coppa Italia – a livello nazionale – che ci hanno tolto energie psico-fisiche”.

E’ qui che si è vista la mano del mister…

“Ho tranquillizzato i giocatori, evidenziando quello che loro stessi già sapevano e cioè che, nell’arco di un’annata agonistica, arrivano sempre momenti negativi e che se ne esce solo se all’interno dello spogliatoio ci sono valori e basi morali, che vanno oltre il discorso puramente tecnico. Poi, ovvio che abbiamo cercato di migliorare le prestazioni attraverso il lavoro settimanale, senza focalizzare troppo l’attenzione sulla negatività del singolo risultato”.

E così la squadra si è sbloccata di nuovo a marzo, infilando un tris consecutivo di successi con Ventimiglia, Rivasamba ed Imperia… nove punti che hanno rappresentato un momento fondamentale della stagione, concordi? Come pure sul fatto dell’importanza dell’attaccamento alla maglia ?

“Il tris di vittorie, con queste compagini, è stato decisivo, perché si è trattato dei punti che, alla fine, ci hanno consentito di festeggiare il mantenimento della categoria. Non c’è dubbio che, in un calcio dove certi valori stanno venendo meno, il privilegio di allenare ragazzi come il nostro ‘arquero’ Carlo Porta, come Perlo, Scalia, Rocca, Genta, Vanzini, Scarrone, senza fare torto a nessuno, perché dovrei citare tutta la rosa, è stato il valore aggiunto che ha permesso di centrare, tutti insieme, il traguardo salvezza”.

Rendi perfettamente l’idea, mister, è la poesia dello “stare insieme” nella buona e nella cattiva sorte, quella che porta quasi sempre al di là dell’ostacolo…

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