Interrogati dal gip

Arrestati per la rapina al quindicenne: restano in carcere

In manette sono finiti due marocchini che davanti al giudice si sono avvalsi della facoltà di non rispondere

volante

Savona. Sono stati interrogati questa mattina Mohamed Khalafi, 28 anni, e Abdul Neui Abrazac, di 24, i due marocchini finiti in manette giovedì scorso a Savona con l’accusa di aver rapinato un quindicenne del cellulare, ma anche di aver tentato un furto nel negozio di abbigliamento “Outlet” di corso Vittorio Veneto.

Entrambi hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere e il gip Francesco Meloni, dopo aver convalidato gli arresti, ha deciso di confermare la custodia cautelare in carcere per tutti e due.

Khalafi e Neui devono rispondere anche di un furto compiuto al supermercato “Lidl” di via Nizza e dell’accusa di lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Khalafi e Abrazac, giovedì scorso, prima avevano rubato il cellulare, un iPhone (che non è stato ancora ritrovato), al ragazzino e poi, senza perdere tempo, avevano cercato di mettere a segno un furto nel negozio “Outlet” di corso Vittorio Veneto. Proprio il tentativo di rubare sette capi di abbigliamento (tra jeans, magliette e cinture), per un valore di circa 300 euro, si era rivelato fatale per loro. Il proprietario del negozio infatti si era accorto di quello che stava succedendo e aveva affrontato i malviventi.

Uno di loro era fuggito, mentre l’altro aveva reagito afferrando una pietra trovata in mezzo alla strada e minacciando il negoziante (di qui l’accusa di rapina impropria). Alla scena aveva assistito un poliziotto fuori servizio che non aveva esitato ad intervenire riuscendo a bloccare il marocchino. A quel punto era immediatamente scattata la segnalazione per rintracciare il complice che nel frattempo si era dato alla fuga. Ad intercettarlo ci avevano pensato gli agenti delle Volanti che, poco prima, erano intervenuti per gli accertamenti sulla rapina al quindicenne. Una volta bloccati i nordafricani erano stati accompagnati in Questura dove avevano dato in escandescenze: si erano scagliati contro i poliziotti, ma avevano anche tirati calci, pugni e testate contro i muri e gli arredi degli uffici.

Le sorprese però non erano ancora finite: durante la perquisizione degli effetti personali dei due fermati infatti gli investigatori si erano resi conto che i nordafricani erano responsabili anche di un furto a danno del supermercato “Lidl” di via Nizza. Dal loro zaino infatti era saltata fuori la refurtiva: capi intimi (magliette e boxer) per un valore di circa cento euro. A conferma del coinvolgimento di Khalafi e Abrazac nella rapina al quindicenne (che era stato medicato in ospedale e dimesso con una prognosi di quindici giorni) era arrivato anche il riconoscimento da parte della vittima stessa che aveva aiutato i poliziotti a ricostruire la dinamica dell’aggressione.

Il ragazzino aveva raccontato di essere stato avvicinato dai due marocchini che gli avevano chiesto l’ora e poi, appena lui aveva tirato fuori l’iPhone per rispondere alla domanda, era stato afferrato al collo, colpito con un pugno e derubato.

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