Lettera al direttore

Alassio, Lucchini denuncia la “inefficiente raccolta rifiuti nei giorni della Pasqua 2015”

Il ‘biglietto da visita’ presentato agli habitué e ai turisti dall’isola ecologica dell’Aurelia vicino all’area di servizio in via San Vincenzo Ferreri è imbarazzante. Siamo alle solite. E’ evidente che i precedenti allarmi sul degrado e l’inadeguatezza dimensionale dell’isola ecologica in via San Vincenzo Ferreri non sono stati presi in considerazione ma soprattutto è evidente l’insofferenza dell’assessore alla raccolta rifiuti Angelo Vinai, che dimostra di disinteressarsi ampiamente dello stato dei luoghi se pure reso ben edotto, e per tempo, dei problemi che ad ogni inizio stagione si verificano in quest’isola della ‘rumenta'”. L’assessore alla ‘rumenta’ Vinai, perché, visto che ci fa vivere in queste condizioni, non merita appellativi di maggior deferenza per l’incarico di pubblico amministratore che ricopre, non è all’altezza dell’incarico ricevuto dal sindaco Enzo Canepa e lo dimostra palesemente continuando a non voler prendere provvedimenti.

Di questo passo toccherà a qualche cittadino di buona volontà provvedere con segnalazioni adeguate presso le autorità competenti (Asl e altre), per chiedere che venga eliminato questo scempio sotto il profilo igienico e d’immagine per mancanza di sensibilità e opportunità per chi transita sulla via Aurelia questo non è certo un bel biglietto da visita per la nostra città: vedere bidoni straboccanti immondizia che tra l’altro esalano anche odori forti, che con l’avvicinarsi dell’estate vera e temperature ben più elevate, potranno solo peggiorare il livello di respirabilità dell’aria circostante e il messaggio di ‘benvenuti’. Angelo Vinai ben sa che sono state chiuse negli anni passati, anche non da lui, parecchie isole ecologiche attigue, per precisione in via Londra (lato monte) in via Terike e via dicendo, così ché il conferimento dei rifiuti urbani in origine suddiviso tra varie isole, ha finito per essere concentrato unicamente in via San Vincenzo Ferreri (da non confondersi con via Paolo Ferreri), dove non è cosa rara vedere cittadini appunto delle vie limitrofe arrivare in scooter e senza neppure scendere dal mezzo lanciare i sacchi dell’immondizia nei bidoni.

E’ quindi lampante che lo spazio, o meglio l’area rettangolare di via san Vincenzo Ferreri, è comunque limitata. Attualmente sono dislocati due bidoni per l’indifferenziata, un bidone per la carta, due bidoni per la plastica e un bidone per il vetro e le lattine: qualunque persona comprende immediatamente che se la cosa regge a malapena nei periodi di ‘morta’ turistica (ad esempio novembre, gennaio e febbraio logisticamente questa configurazione non può reggere l’impatto di periodi festivi come le vacanze natalizie, quelle di Pasqua o peggio il crescente afflusso di turisti con la progressione della stagione balneare estiva.

Ora, ripetiamo l’invito forse un po’ burbero data la disattenzione pregressa, ma amicale e tollerante, all’assessore Angelo Vinai, a farsi parte diligente e risolvere il problema che si rinnova ormai da qualche anno almeno da quando lui è in carica, ovvero il 2013 e voler prendere in esame con determinazione e risolutezza le due realistiche possibili soluzioni: riaprire almeno un’altra isola ecologica nell’area interessata in maniera mirata e razionale; sopperire al troppo elevato conferimento in quest’unica isola di via san Vincenzo Ferreri, dove peraltro i cittadini pagano la Tassa Rifiuti tal bene come gli altri delle altre zone, con un maggior numero di passaggi dei mezzi di raccolta ad orari variabili a seconda delle necessità. Non si dica però che già questo avviene, perché per il passato nella scorsa estate è stato dimostrato ampiamente che il passaggio preventivo pomeridiano assai spesso è solo una ‘chimera’.

Da ultimo, ma non ultimo questa mattina ho avuto il piacere di scambiare alcune riflessioni sulle condizioni della nostra isola ecologica con un operatore che era passato a bordo di un piccolo mezzo Piaggio Ape a verificare se vi fossero arredi a cianfrusaglie abbandonate nei pressi dell’isola, come infatti c’erano: costui lamentava l’abbandono di queste suppellettili a fianco dei bidoni, le fotografava; queste cose erano state peraltro riposte ordinatamente, ma l’operatore lamentava che dovevano essere conferite nell’apposita zona di raccolta centralizzata cittadina, ed io, se pure condividendo con l’operatore ecologico la giustezza delle sue asserzioni, da altro punto di vista gli facevo presente che i molti turisti e habitué a volte non sono ben informati di questa ottima opportunità a ‘costo zero’ per liberarsi di cose ingombranti e che anche nella nostra isola ecologica non è presente un cartello di avviso esplicativo di obblighi e disponibilità all’uopo previste”.

Caro Vinai, una cosa è certa: così non si può andare avanti e la stagione critica si avvicina, rimaniamo in attesa di veder presi provvedimenti adeguati a risolvere la criticità sorgente con l’avvicinarsi della stagione estiva, e aggiungiamo pure che con 4 milioni di euro più o meno l’anno (ben 7 miliardi delle vecchie lire ) si possono con un po’ di buon senso e tanta buona volontà oltreché applicazione dell’ingegno intellettuale, risolvere tanti problemi della società più in generale, della nostra nazione più nel dettaglio, ma anche della nostra piccola comunità più in particolare.

 

Fabio Lucchini

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