Una giornata particolare

Un altare per due vescovi, Albenga accoglie Borghetti fotogallery

Albenga. E’ stato un po’ come il primo giorno di scuola dove la maestra si presenta ai suoi alunni. Un altare diviso per due vescovi che ha colto un po’ tutti di sorpresa. In 24 anni non era mai successo nella storia della chiesa locale.

L’atteso abbraccio dei fedeli al vescovo Guglielmo Borghetti, coadiutore della diocesi di Albenga è stato caloroso già a cominciare dalla processione verso la cattedrale.

Stamane il coadiutore arrivato lunedì sera dalla Toscana oggi ha celebrato la solenne messa della domenica delle palme con la lettura del Vangelo secondo Marco col racconto della morte di Gesù sul Calvario.

Proprio dopo la lettura del Vangelo é stata letta la Bolla Papale da parte di don Bruno Scarpino. “Tutti sono curiosi di sapere che cosa significa coadiutore. Sono qui per aiutare il vescovo nelle sue mansioni. Ringrazio Mario e i sacerdoti. Sono contento per la vostra accoglienza e per il vostro saluto come se già fossi qui da tempo questo perché le mie foto sono apparse sui giornali anche a sproposito. Oggi é una giornata particolare perché abbiamo benedetto palme e ulivi, ci siamo uniti in processione è una volta in chiesa abbiamo ascoltato le pagine delle Sacre Scritture circa la Passione di Gesù secondo il racconto dell’evangelista Marco”.

Il vescovo Boeghetti ha anche parlato della vita “fatta di luce e di ombre. Ma dobbiamo anche sapere vivere con fede anche perché entriamo in una settimana importante per tutti noi”. Rivolgendosi ai bambini ha detto “e voi volete essere più belli. Puntiamo su Gesù come risposte a tutti i nostri grandi perché. Prepariamoci a vivere una settimana intensa. Sono contento di essere qui e di stare qui 14 anni. Perché a 75 anni, è vero monsignor Oliveri la chiesa ci chiede di togliere il disturbo. La vostra simpatia mi ha aiutato a superare il trauma del distacco dalla diocesi di Pitigliano. Saluto i sacerdoti, i diaconi e tutti voi. Preghiamo per me, per il vescovo”. E in chiesa è scattato l’applauso dopo 9 minuti e mezzo di predica.

Per il nuovo vescovo, quello di oggi, è stato il primo vero bagno di folla, se vogliamo usare un’immagine laica, o più propriamente la prima uscita da pastore della diocesi dopo il suo arrivo e la lettura della Bolla Papale che gli ha affidato poteri pieni secondo l’articolo 381 del codice di diritto canonico.

Borghetti in processione ha preceduto Oliveri accolto dall’inchino di molti fedeli che su due ali lo hanno accompagnato verso la cattedrale di San Michele.

L’occasione è stata certamente delle più importanti: la solenne celebrazione eucaristica della domenica delle Palme. In realtà il nuovo vescovo dividerà l’altare e forse il pulpito con il vescovo titolare, Mario Oliveri. Una scelta dovuta da un lato proprio alla solennità della celebrazione, dall’altro dalla volontà già espressa dal nuovo vescovo coadiutore di gestire questa delicata fase della vita della comunità cattolica «con spirito di fratellanza», come annunciato mercoledì scorso al momento dell’insediamento.

Quello di oggi non è stato un passaggio di consegne, visto che salvo colpi di scena Oliveri e Borghetti dovranno coabitare per un po’, teoricamente per 4 anni visto che il vescovo titolare raggiungerà la soglia dei 75 anni il 22 gennaio 2019, anche se molti sono convinti che i tempi per la successione definitiva saranno ben più brevi. Nel frattempo sul web, coloro che sono ancora legati a Oliveri, testimoniano il loro affetto con messaggi, ma di contro ci sono anche molti fedeli che hanno salutato l’arrivo di Borghetti come una sorta di medicina per la cagionevole salute della diocesi.

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