Sindaco anti-fisco

Tassa sulla prima casa, Camiciottoli cita Palazzo Chigi e ministero degli Interni

Con l'avvocato Mori cercherà di far dichiarare incostituzionale la gabella

Camiciottoli Pontinvrea

Pontinvrea. “Domani 31 marzo cominciamo a scrivere la storia, la storia di un popolo che non si arrende che lotta e alza la testa, di un popolo che non sopporta più di vedersi togliere la dignità, la possibilità di garantire il futuro ai propri figli”. Lo dice con enfasi il sindaco di Pontinvrea Matteo Camiciottoli dopo che per la prima volta nella storia Repubblicana un sindaco ha deciso di citare in tribunale la Presidenza del Consiglio e il Ministero degli Interni per far dichiarare incostituzionale la tassa sulla prima casa.

“La nostra speranza è che il giudice domani abbia più rispetto della Costituzione di quanto ne abbiano avuto Monti, Letta, Renzi – sottolinea il primo cittadino pontesino – La mia personale speranza è di aver gettato il seme della speranza, che la politica non è una cosa sporca ma la politica è sporcata dagli uomini.
Domani comincia un percorso che insieme all’avvocato Mori cominciamo e che porteremo in fondo senza se e senza ma”.

Il sindaco arrivato in Comune è parso al settimo cielo. “Mi è stato chiesto come mi sentivo in vista di domani, la mia risposta è stata soddisfatto e determinato. Non l’ho mai fatto in questi mesi ma oggi voglio ringraziare, in primis all’avvocato Marco Mori che ha sposato questa causa, ma che quotidianamente si batte per ripristinare un po di democrazia in questo paese, tutti gli italiani che da ogni parte del paese hanno fatto pervenire moduli di sostegno al sottoscritto per questa causa, in particolare voglio ringraziare gli amici del Comitato equità fiscale tutti in particolare con il loro presidente Lorena Catania con la quale abbiamo stabilito un ottimo rapporto di collaborazione, e gli amici dell’associazione Custodes Terraecon i quali la progettualità per una buona politica è andata oltre”.

E Camiciottoli rispolvera anche una celebre frase del giudice Giovanni Falcone: “Diceva che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che quando c’è da rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”, grande magistrato, grande uomo dello Stato, oggi tutti quelli che hanno preso a cuore questa causa ti hanno un po smentito, e sono sicuro che questo ti farebbe un immenso piacere perchè vuol dire che il tuo sacrificio non è stato vano”, conclude il sindaco.

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