Savona. Si è avvalso della facoltà di non rispondere Marco Torrente, il pescatore savonese di 40 anni arrestato venerdì dai carabinieri in un garage di via Firenze a Savona dove sono stati trovati 27 chili di hashish e un chilo di marijuana già divisi in panetti.
Questa mattina Torrente si è presentato davanti al gip Emilio Fois, ma ha preferito non rilasciare nessuna dichiarazione. Il suo difensore, l’avvocato Dominique Bonagura, durante l’udienza di convalida ha chiesto l’attenuazione della misura cautelare, ma il giudice ha negato gli arresti domiciliari. Per ora il quarantenne dovrà restare in carcere.
Secondo la ricostruzione dei militari, Torrente sarebbe stato uno spacciatore di secondo livello: ovvero il riferimento per i pusher che poi rivendono lo stupefacente ai singoli consumatori. Al momento dell’arresto l’uomo stava spacchettando il grosso quantitativo di droga stoccato nel garage.
Il blitz degli uomini dell’Arma, che ha permesso di sequestrare lo stupefacente, è scattato perché da qualche tempo il box di vi Firenze era tenuto sotto osservazione. Erano arrivate infatti alcune segnalazioni di un insolito viavai di persone nella zona.
Gli investigatori sospettano che il garage fosse diventato non solo un nascondiglio della droga, ma anche un posto dove i pusher andavano a rifornirsi dell’hashish che poi rivendevano sulla piazza.