Cinta stretta

Passaggio di deleghe tra Provincia e Comuni, Camiciottoli: “Si gioca sulla pelle di sindaci e cittadini”

Camiciottoli Pontinvrea

Pontinvrea. “Se ai nostri tempi avessero acceso il riscaldamento un’ora al giorno a scuola avremmo bloccato Savona per chiedere il rispetto del diritto allo studio. Ma è anche vero che ai nostri tempi Gente come Renzi o la Paita avrebbero fatto dell’altro”.

Il sindaco di Pontinvrea Matteo Camiciottoli interviene a proposito del passaggio di competenze tra Provincia e Comuni sui cui già ieri si era espresso il suo collega di Zuccarello Stefano Mai, che subito dopo la riunione dei sindaci del savonese aveva detto: “Ho preso atto che il presidente Monica Giuliano accetta supinamente i tagli perpetrati alla Provincia di Savona dal Governo Renzi.  Stanno di fatto togliendo i servizi ai cittadini. Manutenzione, strade e scuole passeranno ai Comuni. Mi sembra davvero pazzesco”.

“Ho letto delle dichiarazioni del collega di Zuccarello – dice oggi Camiciottoli – e non posso che concordare. Ormai si sta andando verso questo nuovo assetto poco democratico in cui si mettono al posto giusto le pedine giuste. Basta guardare la porcheria che si è fatto con il voto ponderato per le elezioni in Provincia dove vi è stata un’occupazione non democratica del ‘potere’ ottenendo il risultato di avere una presidente e una giunta che fungono da commissari liquidatori e un consiglio di sindaci che deve ratificare”.

“Con questo – prosegue – non voglio dire che non si dovesse fare una revisione degli enti politici dei territori, ma come al solito si getta fumo negli occhi ai cittadini. Come quando Monti andò in Europa a dire che avrebbe tagliato trentamila poltrone della politica e quando torno in Italia tolse consiglieri e assessori ai comuni sotto i cinquemila abitanti: le poltrone le taglio ma i costi? Zero, visto che le poltrone tagliate erano destinate a persone che fanno del volontariato”.

Oggi il problema è un altro: “Si parla di passare i servizi ai Comuni. E le risorse? Quantomeno ci saremmo aspettati che il presidente fosse andato a battere i pugni sul tavolo per chiedere alla Regione più rispetto per un ente che ancora oggi rappresenta un intero territorio, invece siamo difronte a una giunta che passivamente prende ordini dalla Regione e dalle associazioni come Anci. Il dubbio è che si voglia giocare sulla pelle dei sindaci e dei cittadini una partita pericolosa che porterà solo alla diminuzione dei servizi per l’impossibilità dei comuni di svolgere i servizi senza risorse”.

C’è la speranza: “Mi auguro che i sindaci insorgano. Da parte mia non parteciperò più a questa partita e mi auguro che come me anche gli altri sindaci (soprattutto quelli dei piccoli comuni che sarebbero i più penalizzati) facciano lo stesso”.

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