Albenga. “L’accostamento fra la città di Albenga e la mia amministrazione con l’inchiesta Gullace è assolutamente privo di giustificazione e fondamento. Non c’è alcun atto amministrativo, delibera o appalto che leghi il comune di Albenga a questa inchiesta”.
Il sindaco di Albenga Giorgio Cangiano allontana perentoriamente e con decisione ogni possibile dubbio circa un collegamento tra la sua amministrazione e l’inchiesta che oggi ha portato all’arresto di Carmelo Gullace. Tra gli indagati, infatti, figura anche Fabrizio Accame, mediatore creditizio ed ex segretario della Margherita ad Albenga e candidato della lista civica “Voce alla Gente” che alle elezioni dello scorso anno sosteneva l’attuale primo cittadino ingauno.
“La mia amministrazione ha da subito fatto della trasparenza e della legalità elementi fondanti – dice Cangiano – Mi si dice che Fabrizio Accame, candidato in una lista civica (e con 56 voti non eletto) sarebbe indagato nell’ambito di tale inchiesta. Fermo restando che Accame potrà chiarire la sua posizione nelle sedi opportune, non comprendo cosa avrei dovuto o potuto fare a fronte di una candidatura di un cittadino incensurato. Detto ciò ribadisco quanto sempre affermato e cioè che contro la criminalità organizzata bisogna tenere altissima l’attenzione e dare ogni supporto affinché possano essere recisi tutti i legami con la pubblica amministrazione”.
Dal canto suo, il Pd di Albenga si schiera accanto al primo cittadino e “sottoscrive in pieno le dichiarazioni del sindaco in merito all’inchiesta che ha portato all’arresto di Gullace e sostiene la campagna di trasparenza e legalità intrapresa dal sindaco stesso fino dai primi giorni dell’insediamento della sua amministrazione”.