Fuga

Lo ricoverano per sospetta tubercolosi ma lui scappa: rocambolesca evasione a Savona

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Savona. Viene portato dal carcere in ospedale per una sospetta tubercolosi, ma lui in realtà è sanissimo e approfitta del ricovero per evadere. Il caso, avvenuto nel penitenziario savonese di Sant’Agostino, è denunciato dal Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria. Protagonista della fuga un detenuto di origine magrebina, recluso per reati collegati agli stupefacenti e per rapina.

Secondo il segretario del Sappe Michele Lorenzo, in questa evasione “non vi sono responsabilità da imputare a nessuno in quanto il detenuto non aveva obbligo di scorta benché prevista nella fase iniziale del ricovero ospedaliero”.

Il Sappe, quindi, minimizza l’episodio, ma si sofferma sull’aspetto della gestione dei detenuti affetti da patologia infettiva: “Non è il primo caso sospetto in Liguria, e per questo sono stati molti i nostri interventi interessando anche l’assessore alla sanità Claudio Montaldo il quale aveva fornito garanzie affinché il personale di polizia che opera negli istituti liguri potesse essere dotato di idonei strumenti di protezione per arginare e fronteggiare in sicurezza questi casi anche organizzando corsi di formazione. Ma ad oggi, a parte le promesse, non abbiamo visto ancora nulla e la medicina penitenziaria è una prerogativa delle Regioni”.

Continua Lorenzo: “Casi come quello di Savona devono essere lo spunto per una buona prevenzione a favore del poliziotto che è a diretto contatto con i detenuti anche a tutela della salute degli stessi detenuti. L’istituto di Savona non è dotato di un settore dove poter isolare casi sospetti inoltre non vi è la presenza costante del medico e, benché previsto, non vi sono le dotazioni protettive per trattare patologie infettive e questo non è più tollerabile mentre la Direzione non sembra ponga la giusta considerazione alla tutela della saluta in carcere e che il personale possa essere fornito di idonei strumenti e che i detenuti sospetti da patologie infettive possono essere trattati in sicurezza”.

“Comunque – conclude Lorenzo – una maggiore attenzione sul caso forse avrebbe impedito il ricovero e, di conseguenza, l’evasione. Ora sono in atto le ricerche anche da parte della polizia penitenziaria di Savona”.

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