Lo scontro

Legge elettorale regionale, la raccolta firme ci costa 1,5 mln. Polemica tra Rixi (Lega) e l’assessore Rossetti

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Liguria. “L’assessore al Bilancio, dopo aver chiesto una modifica alla legge elettorale a dicembre e averla portata in Consiglio qualche giorno fa adesso dice torniamo indietro”. Così Edoardo Rixi, candidato presidente della Lega Nord alle prossime regionali, attacca l’assessore al bilancio Sergio Rossetti.

Tutto nasce da una modifica alla modalità con cui si raccolgono le firme per le elezioni, approvata nei giorni scorsi, che rischia di comportare un esborso da 1,5 milioni di euro a carico dei cittadini liguri. La spesa, prima a carico del Ministero dell’Interno, dovrebbe ora essere sostenuta dalla Regione.

“Ora dicono ‘torniamo indietro’ – attacca Rixi – io però vorrei capire se la gente prima di fare proposte chiede agli uffici se ci sono oneri aggiuntivi oppure no. Stiamo parlando di una giunta che, con persone diverse, è qui da dieci anni e che non sa ancora quando presenta le leggi se ci saranno costi ulteriori. Sono pronto a tornare alla vecchia legge, però bisogna cambiare gli assessori perché questi se rivincono fanno solo danni”.

A stretto giro arriva la replica dell’assessore Rossetti. “Edoardo è in campagna elettorale, è agitato e confuso. L’ufficio di presidenza – spiega il titolare del Bilancio – su iniziativa del consigliere Morgillo ha chiesto di modificare la modalità con cui raccogliamo le firme. Questo secondo il ministero vuol dire aver fatto una legge sulla legge elettorale e perciò la Regione deve farsi carico di spese che prima erano del ministero. Penso sia giusto tornare indietro e che i partiti raccolgano le firme alla vecchia maniera”.

“Rixi dice che abbiamo cercato di cambiare la legge elettorale. E’ vero, le proposte del Pd erano giuste e riguardavano ad esempio l’abolizione del listino e le quote rosa, ma nulla c’entra con quella discussione”.

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