Compromesso?

Balneari, demanio e concessioni verso una Bolkestein “dimezzata”

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Regione. Un tavolo tecnico per condividere l’annunciato disegno di legge destinato a riformare tutto il comparto demaniale per quanto riguarda canoni e concessioni, linee demaniali, ormeggi, cantieristica e in particolare quelle degli stabilimenti balneari che rischiano l’applicazione della Bolkestein, la direttiva Ue che nel 2020 imporrà le aste.

E’ quello richiesto dalle Regione al Governo. Prossimamente in conferenza Stato-Regioni le richieste delle regioni italiane contenute in un documento approvato in serata a Roma saranno ufficializzate.

Il documento prefigura una sorta di percorso a “doppio binario” che stabilisca un congruo periodo di proroga rispetto alla scadenza del 2020 agli operatori già titolari di concessioni demaniali e l’avvio invece dei bandi di gara per l’assegnazione degli spazi ancora concedibili. Una sorta di “Bolkestein dimezzata”, ma che non colpirebbe pesantemente l’attuale le imprese turistiche e balneari esistenti.

Le Regioni chiedono al governo anche di fare chiarezza con l’Unione Europea sui casi di Spagna e Portogallo dove le concessioni per gli stabilimenti balneari, gli impianti e i chioschi sono state dichiarate al di fuori della Direttiva Bolkestein e prorogate fino a 75 anni.

E’ quanto è emerso, al termine dell’incontro di Gabriele Cascino, assessore della Regione Liguria e coordinatore del comparto demanio nella Conferenza delle Regioni con il coordinatore del turismo Giovanni Lolli, vicepresidente della Regione Abruzzo e gli altri assessori.

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