Secessione!

Unione dei Comuni, Carrara attacca Valeriani sulla “secessione” della Valmaremola: “E’ una presa in giro”

Pietra. “E’ una presa in giro, un atto vergognoso. Soprattutto rispetto a quello che si era detto non più tardi di qualche settimana fa”.

E’ stato molto violento l’attacco rivolto da Mario Carrara, capogruppo del Polo di Centro Destra per Pietra, al sindaco Dario Valeriani e alla sua maggioranza all’inizio della riunione del consiglio comunale pietrese di questo pomeriggio.

A scatenare la rabbia dell’ex assessore della giunta De Vincenzi la decisione di Pietra e degli altri Comuni della Valmaremola di staccarsi dall’Unione dei Comuni “Riviera delle Palme e degli Ulivi”, che prima doveva essere formata da Pietra Ligure, Borgio Verezzi, Giustenice, Magliolo e Tovo San Giacomo, Loano, Borghetto, Toirano, Boissano, Balestrino e ora invece vedrà i due comprensori (quello del Maremola e quello della Val Varatella) andare ciascuno per conto proprio.

“Venire a sapere della rinuncia all’Unione dei Comuni dagli organi di stampa – ha tuonato Carrara – non è solo deprimente ma è anche offensivo nei confronti della minoranza e di tutto il paese. Tra l’altro maggioranza e minoranza si sono contrapposte su questa questione in modo molto forte, dopo che il sindaco aveva affermato che questa sarebbe stata la panacea di tutti i mali”.

Pur non essendo tra gli argomenti in discussione, la questione della “secessione” dei comuni di area pietrese è stata oggetto di un ordine del giorno presentato dalla capogruppo di “Centopercento Pietra” Carla Mattea. Vista l’assenza del consigliere e la rilevanza del tema, però, il presidente del consiglio Bianchi ha deciso di rinviare la discussione ad un altro consiglio ad hoc.

Mentre a Pietra si discute, più a ponente si analizzano le carte. Analizzando lo statuto e l’atto costitutivo dell’Unione, infatti, emergono alcuni spunti che fanno capire come la “secessione” dei paesi della Valmaremola dall’Unione dei Comuni “Riviera delle Palme e degli Ulivi” sia tutt’altro che fatta.

Perché l’Unione dei Comuni “Riviera delle Palme e degli Ulivi” potesse effettivamente prendere vita, infatti, i dieci sindaci e i consigli comunali di ciascun comune hanno dovuto sottoscrivere e ratificare uno statuto ed un atto costitutivo. Tale statuto stabilisce che ciascun membro deve restare all’interno dell’Unione almeno per tre anni. Perché tale vincolo possa venire meno occorre che statuto e atto costitutivo passino di nuovo al vaglio di ciascun parlamentino comunale.

Insomma, finché non ci sarà questa seconda convalida da parte dei consigli comunali, la scissione è tutt’altro che fatta.

Tra l’altro, l’iter per l’Unione sia “legalmente” valida, occorre che il suo consiglio ratifichi la nomina dei propri membri (ne fanno parte il sindaco di ciascun comune e un membro di ogni maggioranza e minoranza consigliare). Ciò sarebbe dovuto avvenire in occasione della riunione già convocata per il prossimo 26 febbraio alle 20 al palazzo civico di Borghetto.

In sintesi, Pietra, Borgio, Tovo, Giustenice e Magliolo hanno annunciato la loro intenzione di uscire dall’Unione dei Comuni “Riviera delle Palme e degli Ulivi”, ma perché ciò possa accadere devono prima entrarvi. E anche allora, la secessione sarà tutt’altro che immediata, dato che dovrà passare al vaglio anche degli altri membri del sodalizio.

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