Lettera al direttore

Roberto Nicolick spiega il nuovo movimento “islamo-fascista”

La nostra attenzione è da pochissimo rivolta a quello che sta accadendo in Libia, unicamente perché dista un’ora di aereo e molto meno con un missile dal nostro territorio, ma forse ci sfugge, distrattamente, quello che sta accadendo da tempo nel Sahel, in Nigeria, nel Sinai, nel Maghreb, nello Yemen, nel golfo di Aden, in Siria e in Irak.

Forse ci sfugge perché ne abbiamo paura e infatti qualcuno in Occidente blatera di diplomazia: questo comportamento è simile a quello del primo ministro britannico Nevillle Chamberlain il quale volle trattare con Hitler nella speranza di impedire l’aggressione Nazista alla Polonia prima e poi all’intera Europa dopo, quello che accadde è di esemplare lezione, ne deriva che con i totalitarismi, di qualsiasi genere, non si tratta se non da posizione di fermezza o di forza.

Il nostro primo ministro invita a non farci prendere dall’isteria: belle parole, solo che mentre non ci si fa prendere dall’isteria, le truppe del cosiddetto califfato avanzano in modo travolgente e i suoi seguaci continuano a fare esecuzioni sommarie con modalità medioevali e le divulgano per lanciare i loro orrendi messaggi di terrore.

Questo movimento armato che si può definire islamo-fascista ha delle caratteristiche estremamente pericolose, di enorme aggressività, agisce in modo iconoclasta , spezzando i nostri tabù: uccide con crudeltà bambini e donne e uomini, non rispetta alcuna convenzione, ha una carica di rabbia e di voglia di vendetta verso il mondo occidentale che non ha alcun precedente, neppure l’impropriamente definito “feroce” Saladino ebbe questi rigurgiti di odio razziale.

L’accoglienza verso i barconi carichi di profughi , da un lato doverosa, potrebbe essere un’arma a doppio taglio e permettere l’ingresso di cellule terroristiche all’interno dei nostri confini , pronte ad agire successivamente. Il momento è chiaramente di grande emergenza, non agire può essere molto pericoloso.

L’Europa da circa settanta anni ha molte difficoltà a concepire che esiste una forma di guerra giusta e questo può essere il nostro tallone di Achille di cui i fondamentalisti stanno approfittando. La domanda è questa: quanto ancora staremo fermi a guardare mentre i macellai islamici stanno facendo migliaia di vittime innocenti?

 

Roberto Nicolick 

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