Lettera al direttore

Primarie, Tiziana Saccone commenta le “strategie politiche della dirigenza regionale del Pd”

Antefatto: il sindaco di Savona Federico Berruti ha l’ambizione di diventare presidente della Regione Liguria e vuole candidarsi alle primarie, il segretario regionale del Pd è disponibile a sostenerlo. Anche perché in debito con lui, per il sostegno ricevuto per la sua elezione a segretario regionale.

In primavera viene offerto un terzo mandato al presidente in carica Burlando, il quale rifiuta affermando che occorre mandare avanti i giovani. Quest’offerta fa pensare che il segretario avesse stima e considerazione sia del lavoro svolto sia dalla giunta sia dal presidente Burlando, altrimenti perché fargli tale offerta?
Si candida Raffaella Paita,esponente autorevole e assessore della giunta uscente. Giovane, competente, con esperienza, avrebbe tutte le caratteristiche per essere la candidata unitaria del partito alla presidenza della Regione.

Inoltre, sarebbe stata l’occasione per rinnovare e modernizzare il programma di governo e impostare una nuova governance della regione e correggere gli errori compiuti.

Ora il secondo competitore alle primarie dovrebbe essere Berruti, ma purtroppo non riesce a raccogliere le firme sufficienti tra iscritti e circoli per poter presentare la sua candidatura come prevede lo statuto ed è costretto a ritirarsi.

A questo punto, la dirigenza del Pd regionale cerca disperatamente un candidato da contrapporre a Raffaella Paita: perché? Perché improvvisamente la candidatura di Raffaella diventa insostenibile, da parte della classe dirigente regionale? E’ una contraddizione.

Escono diversi nomi, da candidare come alternativa alla Paita, tra cui quella del ministro Orlando, quella dell’europarlamentare Balzani e dello stesso Segretario regionale Lunardon.

Improvvisamente salta fuori il candidato dal cappello: Sergio Cofferati,europarlamentare, candidato appena pochi mesi prima come capolista del Nordovest. Egli sarà il competitore che affronterà le primarie per sconfiggere la Paita.

La scelta appare discutibile, perché l’europarlamentare sta lavorando molto bene a Strasburgo ed è molto apprezzato da Schulz. Non si capisce perché dovrebbe abbandonare il lavoro appena iniziato per affrontare un’avventura simile.

Dubbio: si sta cercando un candidato che possa essere disponibile a sistemare Berruti che è rimasto senza poltrona? Berruti aveva l’accordo con Cofferati che sarebbe diventato suo vicepresidente senza neanche candidarsi , ma preso come esterno. Ora che non potrà più avvalersi di questo accordo cosa farà?

Cattivo pensiero: la minoranza del Pd nazionale non avrà voluto utilizzare il caso Liguria per colpire Renzi ed indebolirlo?

Domanda: perché il Segretario regionale che è un ragazzo intelligente, esperto, politicamente avveduto, prudente, ha compiuto una mossa così errata? Se si fosse attestato sulla candidatura unitaria della Paita avremmo vinto facile con un programma riveduto e corretto e non avremmo subito l’umiliazione di essere coinvolti in questa avventura di brogli e quant’altro.

 

Tiziana Saccone

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