Portogallo. Un mese fa era alle prese con il freddo la Scandinavia, oggi, dopo migliaia di chilometri percorsi, Simone Sciutteri e la sua Vespa Pk 50 sono arrivati in Portogallo, a Cabo de Roca, il punto più occidentale dell’Europa continentale.
Il bagnino cellese, partito ai primi di novembre per compiere un viaggio intorno all’Europa e segnare il nuovo Guinness dei Primati nella categoria “Il più lungo viaggio su un 50cc”, superate le insidie dei paesi nordici, nelle scorse settimane ha attraversato la Germania, toccato l’Olanda, il Belgio e il Lussemburgo per poi imbarcarsi per Dover, Inghilterra, e quindi per l’Irlanda. Simone è poi tornato sul continente, imbarcandosi da Rosslare per Cherbourg, porto della Normandia. Lì ha visitato la spiaggia dello sbarco degli Alleati e si è poi diretto verso sud.
“Sinceramente? Non pensavo che sarei davvero arrivato fino a qui – confida Simone -. C’erano l’idea e la volontà, ma guardando la cartina e le prime linee che tracciavo per disegnare la strada, arrivare in Portogallo dopo tutti quei chilometri sembrava davvero impossibile. E quando poi ho iniziato a percorrere le strade d’Europa con il mio passo lento – la sua Vespa ha come velocità di punta i 45 km/h – la sensazione si è fatta ancora più forte. Così ho semplicemente smesso di pensarci e sono andato avanti un po’ alla volta”.
Chilometro dopo chilometro però Sciutteri ha già toccato mezza Europa, non senza qualche difficoltà, come quelle incontrate uscito dalla Svezia: “Sul momento ho accusato un po’ di disorientamento: le tante strade, il traffico, le città, dopo migliaia di chilometri in mezzo alla neve dove c’era poco da decidere e dovevo solo proseguire sperando che il meteo me lo consentisse; ho dovuto riprendere il filo della concentrazione. Ma sono stati anche chilometri in cui, da Copenaghen alla Germania, da Bruxelles a Oxford, ho incontrato tanti amici. E mi dispiace per quelli che non sono riuscito a passare a salutare”.
Delle ultime settimane viaggio una delle tappe che Simone ricorda con maggiore emozione è la alla spiaggia dello sbarco in Normandia: “È un viaggio, in una certa misura, che ho voluto fare anche attraverso la storia del nostro continente, quindi il passaggio da Omaha Beach era doveroso ed è stato toccante. Peccato solo per la tempesta che ho incontrato e che ha reso quei chilometri piuttosto complicati!” .
La Vespa PK50 di Sciutteri – chiamata Peyton in onore di Peyton Manning, il campione della NFL – lo ha poi portato fino in Spagna, sulle tracce dei pellegrini verso Santiago de Compostela, attraverso le montagne del nord, che in quei giorni erano ricoperte di neve: “È stato un momento mentalmente complicato. Con eccesso di ottimismo, mi ero convinto che in Spagna sarebbe stato tutto più semplice e, soprattutto, caldo! Trovarmi di nuovo, all’improvviso, in mezzo alla neve sul momento mi ha un po’ guastato l’umore, ma fortunatamente è bastato qualche raggio di sole per farmi affrontare le montagne con il piglio giusto e godendomi i paesaggi, bellissimi, fino a Santiago. Mi piaceva l’idea di percorrere, a grandi linee, le tappe di quello che è forse il cammino più famoso d’Europa…in Vespa! Ed è stato divertente e interessante incontrare qualche pellegrino lungo la strada”.
Quindi il Portogallo, l’ultimo paese da toccare per completare il viaggio, prima di tornare indietro: “Entrare in Portogallo è stato emozionante: in qualche modo mi ha dato la misura di quanta strada abbiamo fatto e toccare Cabo da Roca è stato, simbolicamente, un primo bellissimo traguardo. Nei piani c’era anche Malta, ma purtroppo il tempo a disposizione – quattro mesi era la durata prevista per compiere il viaggio – comincia a scarseggiare e, con tutta probabilità dovrò rinunciarvi. Peccato, anche perchè sarebbe stato bellissimo risalire tutta l’Italia. Ma ancora non è detto, vediamo come andranno i prossimi chilometri”.
In tanti, anche dai paesi che ha attraversato, stanno seguendo l’impresa di Simone tramite la pagina Facebook dedicata al viaggio, Eurovespa, e attraverso i racconti che vengono pubblicati sul sito Moto.it: “Anche in questa parte di viaggio ho ricevuto tanti messaggi, incoraggiamento, complimenti, inviti e appoggi dagli scooteristi locali. E ancora una volta non posso che ringraziare chi ha seguito fino a qui me e Peyton, è stato tutto carburante in più che mi ha spinto lungo le salite più faticose”.
Resta ancora aperta la corsa verso il Guinness dei Primati, attualmente di 14,434 chilometri: “Dovrei essere intorno ai 12,000. E me ne mancano circa 3,000 prima di parcheggiare di nuovo Peyton sotto casa. La strada è ancora lunga, ma, a questo punto, credo che comincerò a pensarci ogni giorno un po’ di più. La Vespa sta andando alla grande e questa è la cosa più importante, speriamo continui così”.
Tabelle di marcia alla mano, arrivati a questo punto del viaggio, il rientro è previsto entro la metà di marzo: “Se tutto andrà bene” ci tiene sempre ad aggiungere Simone, con un pizzico di scaramanzia.