Ad alassio

Bocciata l’idea di Galtieri di adottare il sistema “Whistleblowing“ in Comune

Angelo Galtieri

Alassio. Si chiama “Whistleblowing“, tradotto significa “soffiare nel fischietto” ed è il sistema che permette ai dipendenti dei Comuni di vigilare sul buon costume dei colleghi. Tra le prime amministrazioni comunali ad aver adottato il sistema figura Milano e Angelo Galtieri, consigliere di minoranza di “Insieme X” voleva “esportarlo” anche ad Alassio.

La sua proposta è stata però bocciata dall’amministrazione comunale. “Mi è stato spiegato che sono già sufficienti le normative vigenti e che il progetto avrebbe un costo insostenibile – spiega Angelo Galtieri – Pazienza il progetto resterà nel cassetto per sempre, ma era utilissimo, almeno secondo me, perché se è vero che la normativa fornisce delle garanzie dal punto di vista giuridico altrettanto non si può dire dal punto di vista umano”.

Galtieri avrebbe voluto “copiare” l’idea di Palazzo Marino che ha adottato il sistema informatico destinato alla ricezione delle segnalazioni “circostanziate” e “in buona fede” relative a reati, irregolarità o altre anomalie. “Si tratta di una una soluzione proposta da Transparency Italia, già adottata dalle pubbliche amministrazioni scandinave e anglosassoni e applicata in alcune aziende private”, afferma Galtieri. Il funzionamento è semplice: “E’ una procedura che valorizza le segnalazioni che i dipendenti pubblici fanno di comportamenti a rcschio o di comportamenti illeciti”. Un sistema che dovrebbe prevenire corruzioneconcussione, peculato, irregolarità nei procedimentinegligenza o altri reati contro la pubblica amministrazione.

In sostanza all’interno dell’Intranet, cioè la rete interna utilizzata dai dipendenti pubblici, “dovrebbe essere presente un luogo informatico in cui è possibile evidenziare un fatto ritenuto grave”, spiega Galtieri “E dovrebbe funzionare in questo modo: al momento della segnalazione viene assegnato un codice attraverso il quale si può rispondere a domande senza essere identificati e si permette la partenza dell’indagine interna. Tutto nella massima tutela dell’anonimato”.

“Ciò che è importante – illustra il consigliere di minoranza – è che possono essere evidenziati sia comportamenti illeciti che sono già avvenuti, ma possono essere denunciati anche fatti che prevengono il reato“. E le infrazioni sono quelle “tipiche delle pubbliche amministrazioni – avverte Galtieri – come turbativa d’asta, corruzione, concussione e peculato”.  La pratica però è stata bocciata.

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