Economia

Saldi, la proposta di Federmoda: “Basta con le ‘vendite promozionali’: sconti dall’ultimo sabato di gennaio”

Savona. Saldi alla seconda settimana di febbraio per maggiore correttezza nei confronti del cliente e anche per una questione di “serietà”.

E’ la proposta (con tanto di motivazioni) arrivata nei giorni scorsi dalla sezione savonese di Federmoda, organizzazione che rappresenta 35 mila imprese di vendita al dettaglio e all’ingrosso del settore abbigliamento, tessile per arredamento, tessuti per abbigliamento, pelletterie, accessori, articoli sportivi

“E’ un’ipotesi possibile – precisa meglio la presidente provinciale Federmoda Italia Donata Gavazza – Questa è stata la nostra proposta di cambiamento di data dei saldi. Il nostro punto di partenza sono i clienti e la tutela dei nostri clienti (perché sono la nostra forza). Non è corretto vendere al nostro cliente un capo a prezzo pieno a Natale e dopo solo neanche una settimana venderlo con una percentuale di sconto sopra. Tutto questo non è giusto e non è corretto. I saldi si chiamano ‘saldi di fine stagione’ proprio perché andrebbero effettuati se non proprio alla fine almeno dopo la metà della stagione: è giusto, quindi, cambiare la data di inizio dei saldi. Come assemblea provinciale di Federmoda, la nostra proposta è stata la seconda settimana di febbraio e secondo sabato di agosto”.

Per tanti commercianti i saldi sono un modo per fare cassa e raddrizzare un bilancio messo in difficoltà dalla crisi: la tendenza (e la richiesta) generale è quindi quella di anticipare il più possibile l’inizio delle vendite al ribasso.

Anche per questo motivo, qualcuno anticipa i saldi con vendite promozionali già alla fine di dicembre: “Innanzitutto c’è bisogno di serietà. La parola chiave deve essere serietà. Non è facendo così che si trasmette serietà. Occorre mettere regole e farle rispettare. E’ vero che 45 giorni prima dei saldi non vanno effettuate vendite promozionali ma come abbiamo visto tutti le vendite promozionali ci sono sempre. Questa è una cosa che non deve più esistere. Se noi riusciamo a spostare i saldi ‘veri’ l’ultimo sabato di gennaio, con 45 giorni antecedenti i saldi si copre Natale e a Natale non si deve vedere nessun negozio con la scritta ‘vendita promozionale’. Né evidente, né mascherata. Questo noi chiederemo agli organi di controllo preposti: che vengano effettuati dei controlli perché vengano rispettate le leggi. Solo rispettando le leggi e mettendo delle regolamentazioni giuste noi potremo effettuare i saldi veri. Ma a quel punto ci saranno i saldi ‘veri’ e tutta la merce dei negozi verrà scontata dalla fine di gennaio in poi”.

A Natale qualcuno ha pensato di sostituire il tradizionale dono del 25 dicembre con un “buono” per l’acquisto di un capo (scontato) alla fine delle feste: “Non è facendo così che si aiuta il commercio. I commercianti sono persone serie. Basta con questa cosa di ‘andate a controllare i prezzi prima e i prezzi dopo l’inizio dei saldi’. Ci sarà sicuramente qualcuno che fa il furbo, ma la maggior parte dei commercianti sono persone serie e corrette. Ed essendo seri e corretti ci si infastidisce nel sentirsi sempre controllato. Siamo onesti e facciamo il nostro lavoro nella maniera migliore. Mettendo delle normative sane e serie mettiamo mettiamo tutti i commercianti in condizione di poter lavorare bene ed essere seri. A tutela del loro cliente finale che è la loro forza e il loro tesoro.

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