Cronaca

Sparatoria Pietra, la perizia del Ris non risolve il giallo sul ferimento di Manarin: prosegue l’indagine

Pietra L. La perizia del Ris consegnata alla Procura di Savona sulla sparatoria di Pietra Ligure non è in grado di stabilire da quale arma è partito il colpo che ha ferito Corrado Manarin. I riscontri peritali contenuti nella consulenza non sono riusciti a collegare le tracce di piombo rinvenute nel corpo del turista piemontese ferito ad una delle armi dei militari in servizio quel giorno. Questa la novità che trapela sull’inchiesta della Procura savonese: la perizia, quindi, non ha sciolto i dubbi sulla sparatoria avvenuta a Pietra Ligure.

Nella perizia consegnata dal reparto scientifico dei carabinieri in Procura non si può chiarire la paternità del colpo, anche se questa indiscrezione non viene ancora confermata dagli organi inquirenti, che mantengono il più stretto riserbo in attesa di chiudere il cerchio sulle responsabilità nel ferimento di Manarin.

I carabinieri stavano inseguendo Daniele Bellapianta, 24 anni, e Leon George Galeotti, di 23, che avevano appena rapinato il Dico di Borghetto e stavano fuggendo in auto. La corsa dei due ragazzi si era fermata sul lungomare di Pietra Ligure dove, nella concitazione del momento, erano stati esplosi alcuni colpi di arma da fuoco e un proiettile aveva raggiunto un turista torinese, Corrado Manarin, perforandogli un rene.

Sulla vicenda, come atto dovuto, era quindi stato aperto un procedimento per lesioni colpose nell’ambito del quale era stata disposta la perizia. Ma al momento non c’è ancora certezza sull’arma da fuoco che ha colpito Manarin e ora si attendono nuovi riscontri e accertamenti investigativi.

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