Cronaca

Savona, a Legino è allarme furti: gli abitanti si appellano alla Polizia, “ci lascino fare le ronde armate”

legino

Savona. “E’ dalla fine dell’estate che siamo bersagliati dai furti. Ora siamo stanchi, vogliamo poterci difendere”. A raccontare il malessere dei residenti di Legino è Mario Ferraro, portavoce della pagina “Leze Legino” su Facebook che raccoglie un po’ gli stralci di vita, le vittorie e i malumori della piccola comunità.

A volte piccoli, quasi inosservati, altre volte invece preouccupanti, i furti, spiega, vanno avanti ormai da tempo. “Abbiamo iniziato a registrare episodi di questo tipo a fine agosto, inizio settembre – ricorda – a volte anche due furti nella stessa notte. Siamo stufi, abbiamo paura. Poco prima di Natale hanno rotto un vetro in casa di una mia conoscente e sono entrati in piena notte, meno male che non si è svegliata altrimenti chissà cosa sarebbe successo”.

Ogni tanto si è trattato di furti molto piccoli, come quando “qualcuno ha rubato due motoseghe al mio vicino, e poi le abbiamo ritrovate nella boscaglia vicino a casa mia”. Altre volte si è trattato di gesti insoliti: “Un mese e mezzo fa a una mia vicina hanno rubato tutte le scarpe, che teneva fuori casa. E’ stata costretta ad andare a fare denuncia dalla polizia in pantofole”.

Questa notte gli ultimi due episodi, in via Dei Bricco: “Una mia vicina mi ha raccontato di essere uscita per fare degli auguri prima di mezzanotte. Al ritorno ha visto due persone che non conosceva aggirarsi con una torcia. E questa mattina il patatrac”.

E così, dalla sua pagina, lancia la provocazione: ronde da parte dei cittadini. “In via Valcada si sono già attrezzati – rivela – e io ed altri pensionati stiamo pensando di presidiare, la sera, le due vie di accesso al quartiere, che è composto quasi interamente di strade cieche. A meno che non arrivino dalla Conca Verde non potrebbero sfuggirci”.

Certo, ci sono gli aspetti legali: “So che il mio vicino ha chiesto alla polizia di fare delle ronde armate. Temo che non ce lo concederanno – ammette – però allora ci dicano cosa fare. Noi non ce la facciamo proprio più”.

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