Savona, “lavori abusivi” al teatro Sacco: oggi e domani in scena “Muratori” di Edoardo Erba

cast muratori antonio carlucci carlo astengo

Savona. Romanesco, calce, mattoni, risate e riflessioni: questi gli ingredienti di “Muratori”, la piece di Edoardo Erba che andrà in scena questa sera e in replica domani, alle ore 21, al Teatro Sacco di Savona. Uno spettacolo in due atti prodotto dalla Libera Compagnia Teatro Sacco e realizzato in collaborazione con i Nati da un Sogno.

Protagonisti della commedia sono Fiore e Germano, due muratori che in una fredda e buia notte devono costruire un muro all’interno di un vecchio teatro abbandonato. Il muro segnerà i nuovi confini del supermercato contiguo e lo spazio del palcoscenico ne diventerà il nuovo magazzino.

Il lavoro, abusivo, deve essere fatto al riparo da occhi indiscreti e Fiore e Germano si ritrovano per la prima volta nella loro vita su un palcoscenico. In questa notte, scandita dal rumore dei mattoni accatastati uno su l’altro e da quello della cazzuola che li spalma di malta, i due amici confrontano la loro vita.

La condizione di uomini semplici non gli impedisce di sognare una vita migliore e l’occasione del lavoro abusivo, che gli consentirà un buon guadagno, è un punto di partenza per ambire a un benessere maggiore. Lo scambio di pensieri, ricordi e riflessioni tra i due amici, avviene col proverbiale sarcasmo e la pungente ironia del dialetto romanesco.

Ma un teatro non può chiudere il sipario senza l’ultimo spettacolo, i due protagonisti saranno gli unici spettatori di quest’ultima rappresentazione. Una giovane, affascinante e nobile donna appare improvvisamente sul palco, prima a Germano e poi a Fiore, l’incontro con la signorina Giulia (la protagonista dell’omonima tragedia di August Strindberg) per entrambi è qualcosa d’inebriante, di rivoluzionario per la propria vita.

È l’incontro dell’arte con il popolo: è l’arte del teatro che rapisce e fa vivere un sogno a chi ne gode, per il breve momento della sua messa in scena, in modo totalizzante. E quel muro sul palco, simbolo di una divisione tra due mondi così diversi, sembra crollare davanti all’inesauribile desiderio di continuare a sognare.

A firmare la regia è Antonio Carlucci, assistente di scena Monica Schiavini, mentre il light design è di Massimo Botta. Le scenografie sono sono state realizzate da Carlotta Briano e Melania Munisteri con la collaborazione di Elena Mantello ed Elena Furfaro.

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