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Cessione Savona Calcio, l’AD Santucci: “Non è stato venduto nulla. Solo un cambio tecnico, il controllo rimane a noi”

Savona. “Il Savona è del Savona. La proprietà è sempre la stessa, fa capo al presidente Dellepiane: non è stato ceduto nulla”. E’ una smentita netta quella dell’amministratore delegato del Savona Calcio, Enrico Santucci, dopo che per 24 ore si sono rincorse voci sempre più insistenti su una presunta cessione della squadra a un gruppo milanese.

Già venduto. No, nulla di vero. Sì, venduto ma a partire da giugno. Le varie versioni si sono succedute senza soluzione di continuità, e più Dellepiane si affannava a smentire, più i “ben informati” rivelavano nuovi dettagli della cessione. Cantucci prova a fare chiarezza: “Semplicemente c’è stato un avvicendamento nello staff tecnico. Questo significa che è cambiato il mister, è cambiato un po’ tutto l’apparato, ma sempre in un’ottica di crescita delle capacità sportive del Savona Calcio. Non c’è nessun avvicendamento nelle quote sociali”.

Anche se la possibilità di vedere i biancoblu, un giorno, in mano ad altri, rimane concreta. “Il presidente non ha mai nascosto il suo desiderio di uscire dalla porta principale del calcio – ammette Santucci – ha sempre detto che chiunque fosse venuto con buone intenzioni e pagando il giusto avrebbe potuto rilevare la società. Questo vale anche ora: se un domani dovesse arrivare qualcuno ben intenzionato, con un programma serio e adeguate risorse finanziarie, nulla esclude che la proposta venga valutata”.

L’avvicendamento Aloisi-Di Napoli, quindi, non ha secondo Santucci altre motivazioni se non quelle tecniche. E questo nonostante, ha detto ieri il presidente Dellepiane, Di Napoli non abbia fatto così male: “Concordo – risponde l’AD – considerando anche gli elementi a suo sfavore tra i quali una rosa molto vasta ma forse non all’altezza a livello tecnico. Il mister ha fatto il suo dovere. Fatto salvo questo, noi abbiamo affidato la gestione tecnica, e, ripeto, solo tecnica, ad un gruppo che ha chiaramente un suo allenatore di fiducia e lo ha fatto subentrare a Di Napoli”.

Una scelta che, però, rischia di mettere ancora più in crisi il portafogli, già molto sottile. “Un esonero costa – ammette Santucci – indubbiamente la situazione economica non è delle migliori… una società come il Savona, che costa cifre a sei zeri in termini di gestione, non può prescindere dal risparmiare ovunque si possa, fermo restando che cercheremo comunque di trovare un accordo con Di Napoli che accontenti entrambe le parti, e permetta a noi di non continuare a pagarlo e a lui di avere la libertà di scegliersi un’altra squadra per la sua carriera, a cui auguro i migliori successi”.

Fuori Di Napoli, ormai inviso a parte della piazza, dentro Aloisi, dunque. Ma anche sul nuovo tecnico qualcuno ha storto il naso: tolta una parentesi in B, ad Ascoli, come allenatore in seconda, il neomister non ha esperienza alla giuda di una prima squadra. E qualcuno in conferenza stampa già cita una statistica secondo la quale, nella sua esperienza alla guida di squadre giovanili, avrebbe ottenuto il 64% di sconfitte. Santucci chiede tempo. “Le chiacchiere non hanno mai prodotto nulla. Il curriculum del mister non è eclatante, ma è molto giovane: lasciamolo lavorare, valuteremo a fine campionato”.

Nel mirino dei critici anche Enrico Ceniccola, guardalinee di serie A fino al 2006 ed entrato nel nuovo staff del Savona Calcio. I maligni lo ricordano per il suo coinvolgimento in Calciopoli (ma fu assolto), ma anche per essere stato a capo di una cordata che aveva tentato, qualche mese fa, l’acquisizione del Grosseto. La trattativa poi sfumò, e i tifosi toscani in quell’occasione contestarono a Ceniccola sia coinvolgimento nella cordata di Ermanno Pieroni sia il fatto che, secondo loro, l’ex guardalinee avrebbe proposto il proprio figlio come primo acquisto della nuova squadra.

Sul nuovo dirigente biancoblu Santucci non si sbliancia. “Non lo conosco, ci siamo presentati ieri. Abbiamo per coincidenza lo stesso nome, e questo ha già creato empatia, ma al di là di quello non mi pronuncia assolutamente: lo valuteremo dai fatti”. Anche perché, ci tiene a precisare l’AD, “la gestione tecnica è affidata a questo gruppo, ma quella economica e il controllo finanziario rimangono nelle mani del Savona Calcio Fbc”. Non resta che attendere per vedere se sarà così ancora a lungo o se, invece, il passaggio di consegne sia solo rimandato.

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