Economia

Cassa integrazione e mobilità volontaria in Demont, Atzori: “Necessario riorganizzare per ridurre i costi”

Demont Millesimo

Millesimo. Per la prima volta il gruppo Demont progetta di ricorrere alla Cassa Integrazione Ordinaria, a causa della riduzione delle commesse, e si prepara ad affrontare il 2015 con una serie di operazioni mirate alla riorganizzazione di alcuni settori.

“Non è una questione di crisi – spiega Fabio Atzori, amministratore delegato del gruppo di Millesimo – la crisi c’è da anni e noi abbiamo cercato di affrontarla investendo continuamente nell’azienda. Le commesse però sono sempre meno, e sopratutto, in molti casi, anche se vinci le gare devi sperare che l’azienda appaltante sia solvibile. Altrimenti ti ritrovi a fare il lavoro e poi, come sempre più spesso accade, non riuscire ad incassare le fatture”.

“Noi facciamo impianti industriali – prosegue Atzori – ma se l’industria in Italia è in crisi è ovvio che anche il nostro gruppo ne risenta. Sulle voci di possibile ricorso alla cassa integrazione ordinaria e alla mobilità volontaria posso dire che martedì prossimo ci sarà un vertice in cui cercheremo di definire i numeri reali: quello che è certo è che alcuni servizi saranno esternalizzati e altri ridotti, e quindi ci saranno inevitabilmente degli esuberi”.

A subire il taglio principale sarà l’area amministrativa: “Oggi gestiamo internamente le paghe del gruppo e tutti gli aspetti collegati. Siamo un’azienda che lavora in tutta Italia e il software che ci permette di gestire queste funzioni ci costa tantissimo, per questo affideremo questo servizio ad una ditta specializzata. Ridurremo anche gli orari del servizio di portineria, che oggi è operativa dalle 7 alle 19 dal lunedì al sabato, come del resto fanno le aziende simili alla nostra e quelle più grandi. Per quanto riguarda voci di mobilità volontaria posso solo dire che non incentiveremo nessuno a lasciare il posto di lavoro”. In totale secondo fonti sindacali si parlerebbe di circa 100 lavoratori in cassa integrazione, circa 20 esuberi e una ventina di lavoratori che opterebbero per la mobilità volontaria.

In generale l’ex presidente di Confindustria Savona non è pessimista sul 2015: “Sono realista. Le nostre commesse hanno un ciclo molto breve, tre/sei mesi: per questo non possiamo in questa fase fare progetti sul lungo periodo, ma come gruppo siamo sempre convinti che possiamo continuare a crescere come fatto in questi anni”.

Cassa integrazione in vista anche alla Salpa di Roccavignale, azienda in orbita Demont e specializzata nelle bonifiche e nelle demolizioni industriali. Con il blocco della Tirreno Power l’azienda ha di fatto perso la principale commessa, e in questi mesi è riuscita a mantenere i livelli occupazionali grazie a piccoli cantieri. Ora però ha deciso di ricorre agli ammortizzatori sociali a partire dalla prossima settimana: secondo fonti sindacali potrebbe essere richiesto un periodo di cassa integrazione ordinaria per 76 dei 79 dipendenti.

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