Economia

Tirreno Power, presidio e corteo dei lavoratori: “Proseguiremo compatti la nostra battaglia” fotogallery

Savona. Agg. h. 14.00 Attorno alle ore 13:00 i lavoratori in presidio si sono spostati in via Gramsci, bloccando il traffico per circa trenta minuti. Una protesta pacifica durante la quale non si sono registrate tensioni. Il corteo è arrivato fino alla Torretta, per poi concludersi. La manifestazione, naturalmente, ha creato qualche disagio alla viabilità

– Drammatica la situazione dei lavoratori di Tirreno Power e dell’indotto che questa mattina hanno organizzato un presidio di protesta sotto l’Unione Industriali di Savona. A pesare la fase di incertezza sul rilascio della nuova AIA dopo il recente rinvio in Conferenza dei servizi. Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità di un intervento del Governo, ma serve fare presto.

“Con i nostri colleghi stiamo organizzando una iniziativa nella quale chiediamo a tutti i lavoratori di fare gruppo, di rimanere uniti, con l’obiettivo di far capire che la vicenda di Tirreno Power rappresenta un problema sociale” afferma Matteo Fracchia, lavoratore Tp. “Purtroppo ad ora non c’è ancora una soluzione positiva rispetto alla vertenza aperta e serve più che mai fare squadra di fronte ad un futuro sempre più incerto”.

“Faremo volantinaggio anche nei prossimi giorni per far capire alla gente la grave situazione provocata dalla chiusura della centrale e proseguiremo nella nostra mobilitazione” conclude il lavoratore.

Intanto, dopo la protesta sotto l’Unione Industriali i lavoratori hanno iniziato un corteo lungo via Grasmci che toccherà anche altre vie cittadine.

“Troppi enti e istituzioni si stanno scaricando la patata bollente…La realtà è che serve un intervento del Governo e ora anche i sindaci si sono allineati su questa posizione” ha commentato il segretario provinciale della Cgil Fulvia Veirana.

“Ci siano regole nazionali e che valgano per tutte le centrali. La presidenza del Consiglio intervenga e dica quale sia la normativa di riferimento. Adesso è il tempo delle risposte, i lavoratori sono in mezzo ad una strada” ha aggiunto.

Infine il commento sul parere dell’Asl 2 savonese, che si discosta da quello elaborato del 2012: “E’ una cosa curiosa, non si capisce la misurazione ed i parametri usati nelle rilevazione. C’è abbastanza confusione sui documenti sanitari ed è ora di fare chiarezza: se la centrale è davvero nociva allora se ne prenda atto, ma altrimenti occorre attivarsi per una veloce riapertura” conclude la Veirana.

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