Permessi per bypassare la frana a Finale, la Municipale smentisce: “Non esistono, è troppo pericoloso passare” fotogallery

Finale Ligure. “Smentisco nel modo più assoluto che esistano autorizzazioni rilasciate nei confronti di chiunque”. Con queste parole il comandante della polizia municipale di Finale Ligure, Eugenio Minuto, “smonta” il caso dei presunti permessi concessi ai lavoratori di Finale Ambiente per accedere alla strada delle Manie, chiusa al traffico veicolare dopo gli smottamenti degli scorsi giorni che hanno portato anche all’evacuazione di uno stabile.

La chiusura della provinciale, unica alternativa per bypassare l’Aurelia (anch’essa chiusa per frana) senza prendere l’autostrada, sta rendendo la vita difficile a residenti e pendolari. Secondo la segnalazione di un lettore giunta a Ivg, però, i dipendenti di Finale Ambiente avrebbero goduto di un permesso speciale che avrebbe consentito loro di spostare le transenne e accedere al porto (leggi l’articolo).

Un permesso che, affermano con forza dal comando della Municipale, semplicemente non esiste. “Il rischio di cedimenti del versante è troppo elevato per permettere il transito di chiunque – spiega il comandante Eugenio Minuto – e i crolli potrebbero verificarsi in qualsiasi momento, senza preavviso. In queste condizioni è semplicemente impossibile rilasciare permessi”.

La falesia, continua Minuto, è danneggiata in modo grave: “Ne è crollata una porzione importante, e continuano ad esserci scricchiolii. I tecnici sostengono in modo unanime che la situazione è indecifrabile. Ci sono diversi segnali che annunciano in modo evidente successivi distacchi, li diamo per scontati: ma non sappiamo come incideranno sullo stato del versante”.

Per questa ragione è stato necessario disporre la chiusura, “senza eccezioni”, e addirittura l’evacuazione di nove famiglie. “I tecnici stanno cercando di capire se si può prendere qualche misura lenitiva – aggiunge Minuto – ma prima di qualsiasi decisione dobbiamo aspettare l’attivazione del sistema di monitoraggio che possa annunciare l’arrivo di nuovi smottamenti”.

Solo una voce, dunque, quella dei permessi. Senza alcun fondamento. Sulla sua origine, Minuto ha una spiegazione: “Effettivamente Finale Ambiente, così come la Capitaneria di Porto, hanno provato ieri mattina a suggerire questa ipotesi per le varie figure attive in porto”. Ricevendo però un rifiuto: “In quel momento eravamo riuniti con tre geologi, uno di Anas, uno del comune e un terzo indipendente: al termine dell’incontro, preso atto delle risultanze tecniche, abbiamo loro comunicato che era impossibile anche solo pensare di autorizzare una cosa di questo tipo”. Un rifiuto che, evidentemente, ai residenti della zona è sfuggito.

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