Cronaca

Condannato a 13 anni per aver schiavizzato una donna a Savona: arrestato in Gran Bretagna dopo 4 anni di latitanza

prostituzione

Savona. La Polizia britannica ha arrestato un latitante albanese di 36 anni, Eduart Dusahj, in esecuzione ad un provvedimento di carcerazione emesso dall’Autorità Giudiziaria di Savona in relazione alla sentenza di condanna per alcuni reati tra i quali sequestro di persona e riduzione in schiavitù di una giovane donna. L’uomo deve scontare 13 anni di reclusione ed il pagamento di una multa di 30.000€.

I fatti risalgono al giugno del 2000, quando i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Savona conclusero una complessa indagine negli ambienti dell’immigrazione clandestina dall’est europeo e della prostituzione, riuscendo ad individuare e denunciare alcuni cittadini di nazionalità albanese e jugoslava. L’uomo, insieme ad alcuni connazionali, aveva appunto messo in piedi un’organizzazione per il reclutamento all’Est, l’arrivo clandestino in Italia e lo sfruttamento di ragazze kosovare e ucraine, costrette quindi a prostituirsi con la forza.

In particolare a Dushaj veniva contestato il fatto di aver segregato una cittadina kosovara in una camera d’albergo, dalla quale la giovane poteva uscire solo la notte quando veniva costretta ad attendere i clienti sul marciapiede. La ragazza era quindi trattata come una vera e propria schiava: segregata, controllata 24 ore su 24, privata di qualunque iniziativa e diritto, percossa e minacciata.

Da qui l’accusa di riduzione in schiavitù mossa a Dushaj per la quale l’albanese era anche già stato condannato, nel 2005, a nove anni e mezzo, sentenza poi annullata. Nel 2010 era quindi arrivata la condanna della Corte d’Assise a 13 anni di reclusione (clicca qui per il pezzo).

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