Cronaca

Arresto Bonvicini, nessuna istanza di scarcerazione: il gip smentisce sia stata presentata

Alberto Bonvicini

Savona. “Nego categoricamente che ci sia stata una richiesta di scarcerazione”. La dichiarazione è del giudice Fiorenza Giorgi e fa riferimento all’inchiesta nella quale finito in manette l’ispettore Alberto Bonvicini. Questa mattina, a differenza di quanto era trapelato ieri da palazzo di giustizia, il gip ha smentito che da parte della difesa del poliziotto (assistito dall’avvocato Luigi Gallareto) sia stata presentata un’istanza per alleggerire la misura cautelare.

L’unica novità che arriva rispetto all’interrogatorio di ieri mattina è che, pur essendosi avvalso della facoltà di non rispondere, l’indagato qualche parola l’ha pronunciata come spiega sinteticamente il gip Giorgi: “Posso dire è che davanti a me si è detto pentito”. Affermazioni che sono state verbalizzate insieme alla comunicazione della scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere.

Bonvicini, che nel frattempo resta detenuto nel carcere di Pontedecimo, è accusato di truffa ai danni dello Stato, circonvenzione d’incapace (reati per i quali è stata eseguita la misura di custodia cautelare) e omicidio colposo. Come ormai è noto, le accuse sono emerse tutte durante le indagini sulla morte di Luisa Bonello, la dottoressa che nel settembre scorso si è tolta la vita con un colpo di pistola. Era stato proprio indagando sul gesto estremo del medico che gli inquirenti avevano scoperto le presunte irregolarità commesse dall’ispettore.

Oltre al sospetto che il poliziotto avesse approfittato delle condizioni della donna per farsi consegnare un totale di circa settantamila euro, contro il poliziotto era stata mossa l’accusa di omicidio colposo (in concorso con l’ex marito di Luisa Bonello, Mauro Acquarone, e la dottoressa Noemi Donati) per non aver segnalato la presenza nella casa della vittima di un piccolo arsenale. Infine era arrivata l’accusa di truffa ai danni dello Stato perché – questa la tesi degli inquirenti – in orario di lavoro si sarebbe dedicato ad attività private e personali. Sarebbero almeno tre gli episodi documentati (attraverso messaggi e telefonate) durante i quali l’ispettore risultava essere in servizio pur essendo lontano dall’ufficio.

Gli accertamenti della Procura (l’indagine è coordinata dal pm Giovanni Battista Ferro) stanno continuando: nel mirino sarebbero finiti altri possibili casi di circonvenzione e alcuni certificati medici “sospetti” presentati dall’ispettore Bonvicini per giustificare l’assenza dal lavoro. Stasera intanto del caso Bonello si occuperà di nuovo la trasmissione “Chi l’ha visto?” dove sarà ospite Francesco Zanardi.

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