Viaggio all’interno del vecchio San Paolo: “Soluzioni avveniristiche, sarà il primo palazzo antisismico di Savona” fotogallery

Savona. “Abbiamo fatto tutti quei lavori che da fuori non si notano, ma che erano fondamentali per la staticità della costruzione – spiega l’architetto Paolo Di Donato – nonché dello scavo archeologico per lo studio delle fondamenta del palazzo, il primo edificato fuori le mura della città nel 1840”. Inizia così il viaggio all’interno del cuore del cantiere dell’ex ospedale.

Non si sono mai fermati, infatti, i lavori nell’ex ospedale San Paolo di Savona, in attesa del “via libera” alle varianti recentemente approvate in comune che condurranno al completamento del cantiere con la riconversione dello storico palazzo. “Abbiamo lavorato con la tecnica dello ‘scuci e cuci’ – continua l’architetto – andando a ripristinare tutta la struttura che dal 1857, anno di inaugurazione del nosocomio, aveva subito continue modifiche strutturali”.

In quasi 150 anni l’ospedale era cresciuto di due piani e all’interno i muri portanti erano stati più volte “modificati per adeguarsi alle richieste e alle necessità che l’ospedale di volta in volta aveva bisogno, come ad esempio nuove finestre per bagni, apertura di porte per comunicare tra una stanza e un’altra, oppure l’installazione di ascensori con i relativi varchi per accedere ai piani. Senza dimenticare che nel 1930 ci fu l’innalzamento di due piani con la costruzione di solette in cemento armato, avveniristico per l’epoca, ma che negli anni ha perso le sue caratteristiche e per questo la soletta sarà completamente abbattuta e ricostruita”.

Il progetto, inizialmente realizzato dall’archistar Bofill, lo stesso della torre Orsero e dei palazzi in darsena, è stato modificato per recepire le modifiche imposte dalla soprintendenza e dalle istituzioni e vedrà le due piazze lato corso Italia tornare aperte al pubblico mentre dalla parte opposta saranno letteralmente nascoste le due autorimesse, a piano strada, con un avveniristico sistema di accesso praticamente invisibile.

“Abbiamo fatto ogni tipo di studio che ci ha permesso di conoscere e valutare la struttura sotto ogni aspetto – rivela Di Donato – e questo vorrà dire che tra due anni questa sarà la prima struttura antisismica di Savona. 1000 pali di cemento e acciaio sono stati piantati sotto la costruzione in modo da sorreggerla, e tutto il palazzo sarà catturato da una rete in fibra di vetro in modo da garantirne la staticità anche in caso di terremoti”.

Un investimento di oltre 30 milioni di euro, che vedrà la fine tra circa due anni: al piano terra negozi e spazi commerciali, mentre dallo storico scalone in marmo che una volta portava alle camerate si accederà al piano degli uffici. Le 70 unità abitative occuperanno invece il secondo e terzo piano oltre che la terrazza/attico.

“Abbiamo conservato tutto quello che aveva un valore storico e culturale che abbiamo trovato all’interno – spiega l’architetto – e tutto tornerà al suo posto come marmi, statue e anche alcune delle scritte, che hanno fatto compagnia a intere generazioni di savonesi e non solo”.

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